Vi è mai capitato di vedere dei fiammiferi nei vasi delle piante? C’è un motivo ed è davvero curioso
Il sapere deriva dal sapere dei nostri avi: quanto erano saggi!
Le idee migliori sono spesso quelle più impensabili, su cui non scommetteresti manco un centesimo. Spesso ti sveliamo su queste stesse pagine delle efficaci strategie di coltivazione, spesso risalenti al sapere delle nostre nonne. È così pure stavolta, con i fiammiferi, utilissimi da usare per stimolare la crescita della cultivar.
No, non ti stiamo prendendo in giro. Sul serio sanno tornarti comodi, a patto di conoscere per filo e per segno i passaggi esatti da osservare. Di ciò te ne andremo a parlare nei prossimi paragrafi. Abbi un po’ di fiducia, segui alla lettera le istruzioni e vedrai quanto faranno bene nel giardinaggio!
Il motivo per cui è una buona idea mettere i fiammiferi nei vasi delle piante
I nostri antenati erano un pozzo di sapere. Senza i prodotti oggi presenti sul mercato e con limitate disponibilità economiche, dovevano trovare sempre un modo per cavarsela. Ciò ha contribuito a sviluppare l’acume, da cui l’arte di arrangiarsi. Che, purtroppo, abbiamo perso un po’ nel corso del tempo.
Tuttavia, niente e nessuno ci impedisce di riprendere gli antichi consigli. Oggi come allora daranno ottimi risultati. Evita di essere diffidente: scopriamo insieme in che modo i fiammiferi sanno essere un valore aggiunto.
Il primo motivo per cui vale la pena mettere i fiammiferi nelle piante riguarda il loro forte effetto repellente sui moscerini. Siccome in queste calde giornate divampano numerosi, faresti bene a studiare delle contromisure. Ciò poiché, grazie allo zolfo in essi contenuto, dissuaderanno con successo le “piccole pesti” dal rovinare il raccolto.
In secondo luogo, i fiammiferi sono utilizzabili a mo’ di fertilizzante naturale. Lasciane una ventina all’interno di una brocca di un litro d’acqua. Aspetta finché non perdono la colorazione rossastra e inseriscili nel terreno. La “magia” dipenderà dalla presenza di vari elementi preziosi, tra cui il potassio, il fosforo, il magnesio, l’ossido ferrico e, in certi casi, il fosforo rosso.