Rinvasare una pianta: devi sapere come fare per scegliere il vaso giusto

Se vi tocca dover rinvasare una pianta (e prima o poi tocca a tutti), ecco qualche indicazione su come scegliere il vaso giusto

Se vogliamo prenderci cura come si deve delle nostre piante, dobbiamo rassegnarci al fatto che, di tanto in tanto, dobbiamo rinvasarle. Questo perché le piante crescono col passare del tempo, il che vuol dire che anche il loro apparato radicale cresce e ha bisogno di nuovo spazio. E di terriccio nuovo, si intende. Tuttavia, se dove procedere al rinvaso, la prima cosa che vi servirà è un vaso nuovo. Il che è più facile a dirsi che a farsi. In commercio esistono tantissimi tipi di vaso, dunque come scegliere quello giusto?

La difficile scelta del vaso durante il rinvasamento delle piante

Prima di pensare al vaso, bisogna capire quando rinvasare la pianta. Non esiste una data specifica e neanche un momento particolare per rinvasarle. Quello che dovete fare è controllare se quella pianta abbia bisogno o meno di un vaso più capiente.

Una volta all’anno, dunque, tirate fuori la pianta dal vaso con tutto il terriccio attaccato intorno alle radici (l’operazione risulterà più agevole con il terreno umido) e controllate bene le radici. Se le radici fanno più cerchi intorno alla terra, allora quella pianta ha bisogno di un vaso più grande.

Idem dicasi se il vaso appare deformato, rotto o se le radici stanno uscendo dai fori di drenaggio in basso. Questi sono chiari segnali che è ora di rinvasare prima che la pianta smetta di crescere o che sviluppi marciume radicale.

Radici orchidea

Questi sono alcuni aspetti da considerare prima di scegliere la tipologia di vaso:

  • dimensioni: se dovete rinvasare una pianta, il nuovo vaso deve sempre essere un po’ più grande del precedente. Bastano pochi cm in più in larghezza e in altezza, non tanto di più. Se scegliete un vaso eccessivamente grande, infatti, avrete troppo terriccio intorno alle radici. E il terreno lontano dalle radici tenderà a rimanere umido più a lungo, conducendo poi a ristagni d’acqua e a marciume radicale
  • forma: qui si tratta di una scelta estetica, più che altro. Occhio solo a non lasciare troppo terriccio vuoto lontano dalle radici, per il motivo visto prima
  • fori di drenaggio: sempre! Così esclama Piton in Harry Potter e così esclamiamo anche noi. I fori di drenaggio non devono mai mancare perché evitano il ristagno dei liquidi e permettono una maggior circolazione dell’aria. Mai usare un vaso senza fori di drenaggio: se lo farete il marciume radicale sarà purtroppo il vostro miglior amico
piante d'appartamento

Veniamo ora alla tipologia di vasi:

  • vaso in plastica: ha il vantaggio di essere leggero, è più resistente, costa di meno, può essere pulito più velocemente e spesso è dotato di fori di drenaggio. Per contro, però, tende a traspirare pochissimo, causando un maggior tasso di umidità
  • vasi di terracotta: hanno il vantaggio di traspirare moltissimo, sono belli esteticamente e sono l’ideale per le piante grasse. Per contro, però, costano tanto, pesano tanto, sono più difficili da pulire (si accumula più calcare), si rompono facilmente e non sempre sono dotati di fori di drenaggio
  • vaso di ceramica: come sopra, ma traspirano di meno rispetto alla terracotta
  • vaso trasparente: sono solo di plastica e servono per tenere sotto controllo le radici e valutare l’umidità del terriccio
  • vasi colorati: sono i più diffusi, ma sono di solito di colore simil terracotta, verde scuro, grigi o neri
  • vasi auto-irriganti: sono dotati di sistemi che permettono una distribuzione graduale dell’acqua, indicando anche quando serve o non serve irrigare. Ideali per chi ha poco tempo da dedicare alle piante o sta molto fuori casa

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