Posta una foto sui social dopo un incontro particolare vicino ad un albero, poi arriva la risposta
La "lingua di bue" il particolare fungo dalla forma soprendente
Oggi vi racconteremo una storia che ha dell’incredibile. Un uomo appassionato di montagna rimane sconvolto alla vista di una strana figura e chiede aiuto al popolo di Instagram per identificarla. Tra migliaia di risposte e commenti ne arriva uno che chiarisce che si tratta di un fungo, la Fistulina hepatica, conosciuto anche come “lingua di bue“.
I boschi offrono sempre scenari meravigliosi e anche tantissime varietà di vegetazione che riescono ancora a sorprendere a causa delle forme caratteristiche. Una di queste è la lingua di bue, un fungo bizzarro, molto difficile da identificare.
Il fungo chiamato “lingua di bue”
La Fistulina hepatica, chiamata comunemente “lingua di bue” è un fungo che si sviluppa in boschi di conifere e aghifoglie, soprattutto nella stagione autunnale. Questo fungo è noto per la sua forma simile a una lingua, da cui prende il nome.
La lingua di bue ha un cappello carnoso e di colore rosso mattone, che può raggiungere dimensioni considerevoli, anche oltre i 30 centimetri di diametro. La sua superficie è liscia e umida al tatto. La parte inferiore del fungo è caratterizzata da pori spessi, di colore cremisi quando è giovane che diventano marroni con l’invecchiamento.
Questo fungo è considerato una delle delizie culinarie della cucina tradizionale e viene spesso utilizzato come sostituto della carne. La sua consistenza è soda e fibrosa, simile a quella di una bistecca. Ha un sapore deciso e leggermente acido, che ricorda vagamente quello della carne. Viene consumato fresco o cotto, in vari piatti come stufati, zuppe o grigliate.
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Dal punto di vista nutrizionale, la lingua di bue è ricca di fibra, vitamine e minerali come il potassio e lo zinco. È anche povera di grassi e calorie, il che la rende un’ottima scelta per coloro che seguono una dieta ipocalorica o cercano di consumare alimenti sani e nutrienti.
Dal punto di vista medicinale è stata utilizzata tradizionalmente per le sue proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antitumorali. Studi recenti hanno confermato che questo fungo contiene composti bioattivi, come acidi organici e polisaccaridi, che possono aiutare a ridurre l’infiammazione e a rinforzare il sistema immunitario.