Nevralgia intercostale: come riconoscerla e guarirne
La nevralgia intercostale può essere parecchio dolorosa, meglio perciò intervenire al più presto
La nevralgia intercostale è una condizione decisamente comune, in grado di colpire persone di ogni età e sesso. Riguarda la costa e la regione toracica, ed è simile, negli effetti, alla sciatica. Ciò è dettato da compressione, irritazione o malfunzionamento dei nervi intercostali.
Sebbene le cause possano essere di diverso tipo, i sintomi tendono a risultare caratteristici e uniformi. Qui ti indichiamo tutto quanto devi sapere sulla patologia e su come affrontarla.
Nevralgia intercostale: cos’è e come trattarla
Partiamo con l’evidenziare i segni clinici più comuni della patologia. Di norma, si avvertono dolori:
- alla sezione trasversale della gabbia toracica;
- alla zona addominale;
- agli arti superiori.
Ulteriori sintomi sono i seguenti:
- febbre;
- prurito;
- mancanza di sensibilità;
- formicolio;
- mobilità ridotta.
Nei casi peggiori rischia di essere compromessa persino la funzione motoria. Il dolore è intermittente o costante e, purtroppo, può perdurare anche dopo aver affrontato con successo il fattore scatenante.
Secondo quanto riferiscono gli esperti, la nevralgia segue il percorso di un nervo ed è dovuto alla sua irritazione o danno. In tal caso, le terminazioni interessate si trovano tra le costole.
Tra le possibili cause si segnalano:
- interventi chirurgici (soprattutto la toracotomia e la toracoscopia);
- virus dell’herpes-zoster.
Il resto dei casi non è attribuibile a un motivo specifico. Tuttavia, possono incidere:
- fratture o distorsioni;
- osteoartrite;
- condizioni polmonari;
- problemi posturali;
- tumori;
- gravidanza;
- altre infezioni virali.
La diagnosi si basa sulla rivelazione della malattia alla base del disagio nei nervi intercostali. Per quanto sembri banale, l’anamnesi è fondamentale: il medico pone delle domande al paziente, in particolare focalizzate sulla storia medica.
Dunque, è essenziale un esame fisico. L’elettromiografia e i test di conduzione nervosa aiutano a quantificare la funzionalità dei nervi coinvolti. Infine, riguardo al trattamento, esso va affrontato con due modalità: l’assunzione di farmaci e la fisioterapia. A ogni modo, raccomandiamo di contattare uno specialista del campo per conoscere il giusto percorso da seguire.