Nespole: alleate per curare il fegato?
Nespole: è vero che aiutano a curare il fegato?
Le nespole – il cui nome originale è Eriobotrya japonica e conosciute anche come nespole giapponesi – sono frutti conosciuti per il loro bellissimo colore giallo o arancione.
Oltre a essere buone, sono anche note per il loro contenuto di composti bioattivi, utilizzati nella medicina naturale per migliorare la propria salute. Infatti i loro zuccheri, acidi organici, carotenoidi, flavonoidi, acidi fenolici e vitamine assicurano l’assimilazione e favoriscono il benessere.
Ma è vero che aiutano anche a guarire il fegato? Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo dire che le nespole hanno una composizione nutrizionale molto interessanti.
149 grammi di questo frutto, infatti contengono solo 70 calorie, 18 grammi di carboidrata, 1 grammo di proteine, 3 grammi di fibre, il 46% del valore giornaliero raccomandato di provitamina A e il 7% della vitamina B6.
Vantaggi delle nespole
Le nespole sono collegate a una buona salute fisica e mentale. Sono infatti considerate delle coadiuvanti quando si tratta di migliorare la funzione metabolica e cardiaca.
Questi frutti sono quindi dei buoni alleati per la salute del cuore. Per il loro apporto di composti carotenoidi, favoriscono la prevenzione di malattie come l’ipertensione, i trigliceridi alti e la morte per malattie cardiache.
Attività antinfiammatoria
L’infiammazione cronica è spesso associata a molti problemi di salute, come ad esempio l’artrite reumatoide, il diabete, le condizioni cerebrali e altro. Le nespole infatti hanno anche attività antinfiammatorie quando vengono assimilate nel corpo.
Le nespole aiutano a curare il fegato?
Tornando alla domanda principale, la risposta è no. Sebbene le nespole siano diventate popolari per essere delle curatrici del fegato, non ci sono prove affinché questo sia vero. Sembra che contribuiscano alla cura di questo organo per i loro composti antinfiammatori e antiossidanti, ma non c’è altro.
Modi per consumare le nespole per sfruttarne le proprietà
Questi sono frutti versatili che possono essere inseriti in un numero ampio di ricette. Per sfruttare al meglio le loro proprietà, però, è meglio consumarli naturalmente e quando sono maturi.