Muco vaginale: cos’è, a cosa serve e quando preoccuparsi
Tutte le donne producono un particolare fluido chiamato muco vaginale o cervicale: com'è fatto, a cosa serve e quando c'è da preoccuparsi
Il muco vaginale o cervicale è un fluido prodotto dalla cervice che subisce delle variazioni durante il ciclo mestruale. Quando è particolarmente umido e scivoloso, ad esempio, indica il periodo di maggiore fertilità.
Ma questo tipo di secrezione svolge diverse funzioni, oltre a essere un possibile indicatore di ovulazione. In condizioni normali è una sostanza più o meno densa, biancastra e piuttosto asciutta. Talvolta, però, se le perdite vaginali diventano abbondanti e anomale potrebbe essere segno di un problema.
Imparare a conoscersi è il primo passo per capire quando qualcosa non va. Il muco vaginale è una secrezione naturalmente prodotta dal corpo femminile, ma esistono situazioni che richiedono l’intervento del medico.
Com’è fatto il muco vaginale
Il muco vaginale è chiamato anche muco cervicale perché è il frutto della secrezione delle cellule della cervice, unita ad altri fluidi provenienti dagli altri organi genitali interni. In gran parte è costituito da acqua in una percentuale che varia a seconda della fase del ciclo mestruale. Ecco perché, ad esempio, durante l’ovulazione il muco perde parte della sua densità.
Oltre all’acqua, la secrezione vaginale comprende altre sostanze come glucosio, aminoacidi e proteine solubili, elettroliti e anticorpi specifici. Da questi ultimi, ad esempio, dipende la cosiddetta incompatibilità immunologica: i partner non riescono a concepire perché il muco ostacola il passaggio degli spermatozoi.
A cosa serve il muco cervicale
Il muco cervicale o vaginale, ovvero il fluido prodotto e rilasciato dalla cervice (l’apertura dell’utero) svolge alcune funzioni importanti. Innanzitutto funge da lubrificante naturale della cervice uterina e le sue proprietà batteriostatiche gli consentono di proteggere gli organi genitali interni dalle infezioni, ma a seconda della fase del ciclo mestruale i suoi compiti variano.
Quando la donna è in fase di ovulazione, ad esempio, il muco vaginale diventa più chiaro e fluido per facilitare il passaggio degli spermatozoi e quindi la fecondazione degli ovuli. Prima di questa fase, al contrario, diventa più asciutto proprio per impedire il passaggio dello sperma quando il corpo non è predisposto alla fecondazione.
Ecco perché molte donne si basano proprio sulla consistenza e i cambiamenti del muco vaginale per capire se sono nel periodo fertile. A seconda delle caratteristiche si può risalire al momento più propizio per il concepimento oppure a quello utile per non rimanere incinta.
Quando la donna è in gravidanza, invece, il muco cervicale o vaginale diventa molto più denso del normale, creando una sorta di barriera naturale (tappo mucoso) che protegge il feto nella cavità uterina.
Come cambia il muco vaginale durante il ciclo mestruale
Non tutte le donne sono uguali e, come sempre, ogni corpo ha determinate caratteristiche variabili a seconda della biologia della persona ma anche di alcuni fattori esterni. In generale il muco vaginale o cervicale assume un aspetto preciso a seconda della fase del ciclo mestruale femminile.
I cambiamenti nel muco cervicale o vaginale si verificano fondamentalmente a causa del cambiamento ormonale. L’estrogeno aumenta subito prima dell’ovulazione e fa sì che la cervice produca un muco fertile. È il modo naturale in cui il corpo fa in modo che lo sperma raggiunga facilmente l’ovulo che sta per rilasciare. Dopo l’ovulazione, invece, livelli di estrogeni diminuiscono mentre aumentano quelli di progesterone. Questo aumento del progesterone aiuta l’impianto dell’ovulo fecondato nell’utero in caso di concepimento ma al contempo fa sì che il muco cervicale inizi a seccarsi.
Generalmente il muco vaginale all’inizio appare secco o pastoso, prima di passare a una consistenza più cremosa. Con l’approssimarsi dell’ovulazione, la secrezione vaginale diventa più filante e scivolosa, tanto da essere paragonata agli albumi dell’uovo crudi. Quando assume queste caratteristiche, vuol dire che la donna si trova nel suo momento di massima fertilità. Dopodiché, superata la fase di ovulazione, il muco cervicale torna a essere denso e asciutto.
Secrezioni vaginali anomale, quando preoccuparsi
Come abbiamo visto, il muco vaginale o cervicale è una naturale secrezione interna all’apparato genitale femminile. Quando è in condizioni normali queste secrezioni vaginali non hanno un odore specifico e variano consistenza e colore in base alla fase del ciclo mestruale. Di solito, però, hanno un colore bianco (lattiginose) e la quantità aumenta nel periodo più fertile.
Quando dobbiamo preoccuparci? Quali sono i campanelli d’allarme che ci fanno capire che le secrezioni vaginali sono anomale e c’è qualcosa che non va?
In linea generale, una perdita vaginale è considerata anomala se:
- È molto abbondante;
- Diventa troppo densa;
- C’è presenza di pus;
- Sembra ricotta (bianca e grumosa);
- Cambia colore (grigio, verde, gialla, presenza di sangue);
- Ha un cattivo odore (pesce marcio).
Che l’ambiente vaginale sia umido è normale, il problema sorge quando le perdite diventano insolitamente abbondanti, grumose e insorgono cattivi odori intimi. Ancor di più se a questi cambiamenti si accompagnano sintomi come prurito, bruciori intimi, dolori pelvici e arrossamenti. In questo caso è opportuno rivolgersi al più presto ad un bravo ginecologo.
Cosa può alterare il muco vaginale
Se è vero che i cambiamenti del muco vaginale si devono principalmente agli sbalzi ormonali delle varie fasi del ciclo, d’altro canto esistono altre condizioni che possono contribuire ad alterarlo in modo talvolta preoccupante. A cominciare dall’assunzione della pillola anticoncezionale e di farmaci contenenti estrogeni o altri induttori dell’ovulazione. Queste sono tutte possibili cause di alterazione del muco vaginale.
Variazioni si hanno anche durante l’allattamento al seno o nel caso in cui il soggetto abbia subito interventi alla cervice. Anche lo stress e la cattiva alimentazione possono contribuire alla comparsa di perdite vaginali anomale, proprio come il contagio di infezioni batteriche e di malattie sessualmente trasmissibili (candida, clamidia, gonorrea, herpes genitale, tricomoniasi).
Pensiamo, ad esempio, al caso della vaginosi batterica in cui è possibile notare la presenza di perdite intime più abbondanti, grigiastre e maleodoranti, accompagnate da fastidio e prurito. Oppure a quello della candidosi, quando le perdite diventano talmente dense da ricordare il formaggio a pasta molle, e ancora alla clamidia, che si caratterizza per la presenza di pus e causa forti dolori pelvici e bruciori durante la minzione o i rapporti sessuali.
Misure igieniche e precauzioni
Per mantenere il muco vaginale o cervicale nella norma ed evitare che insorgano infezioni o altre malattie che potrebbero avere gravi conseguenze sulla salute, è necessario seguire alcune semplici misure igieniche e di prevenzione utili a tutte le età.
Innanzitutto è importante che l’area genitale sia sempre pulita, utilizzando acqua tiepida e prodotti non troppo aggressivi e ipoallergenici (meglio senza parabeni o alcol). Ricordiamo sempre di cambiare giornalmente la biancheria intima, più volte al giorno quando si hanno le mestruazioni o nelle giornate più calde e impegnative (quando si suda, per intenderci). È preferibile, inoltre, usare biancheria di cotone e priva di qualsiasi fibra sintetica e indossare abiti non troppo stretti, che diano modo all’area genitale di respirare.
In caso di perdite abbondanti, anomale e maleodoranti è necessario l’intervento del ginecologo per effettuare una diagnosi e stilare la relativa terapia da seguire. Sintomi come prurito, eruzioni cutanee, dolori sono segni della possibile presenza di un’infezione o di una malattia e non vanno mai presi sotto gamba.
In questo caso possiamo alleviarli mediante impacchi di ghiaccio nella zona pelvica o fare una lavanda a base di acqua e bicarbonato di sodio, dalle proprietà antisettiche. Ma occorre assumere i farmaci prescritti dal medico e seguire le sue indicazioni alla lettera per procedere con la guarigione vera e propria.