Macroglobulinemia di Waldenström: che cos’è?
Macroglobulinemia di Waldenström: scopriamo cos'è
La macroglobulinemia di Waldenström è un tumore delle cellule del sistema sanguigno. Si presenta quando c’è la proliferazione dei linfociti B – che sono le cellule dei globuli bianchi – con un’eccessiva produzione di immonuglobuline e infiltrazione del midollo osseo.
I linfociti B fanno parte dei globuli bianchi e producono gli anticorpi, che sono proteine responsabili dell’attacco di agenti esterni che invadono il nostro organismo. È una malattia molto rara, ma anche molto complicata.
I sintomi
Possono esserci vari segni che dimostrano la presenza di questo tumore, come la stanchezza, che sembra essere il sintomo più comune. Nessuno sa bene quale sia la specifica causa della malattia, in quanto è per l’appunto molto rara.
Si sviluppa maggiormente in tarda età e i suoi sintomi possono essere i più vari. Tra i più comuni abbiamo: anemia cronica, trombocitopenia, sanguinamento dal naso, presenza di lingoadenopatia. Tra gli altri segni, invece: febbre senza origine, sudorazione notturna, affaticamento e anoressia.
La diagnosi
Per capire cosa stia succedendo nel nostro corpo, il medico rileva gli anticorpi M nel sangue con una concentrazione superiore a tre grammi per litro. Nella biopsia del midollo osseo cerca e trova la proliferazione delle plasmacellule.
Viene quindi eseguito un test di immunofissazione complementare, per capire se l’anticorpo M sia derivato da un tipo di cellula singola. La macroglobulinemia si evolve molto lentamente e difficilmente si può trattare subito.
Esiste la cura?
Quando succede, gli anticorpi vengono utilizzati da soli o con la chemioterapia. Quando la situazione è molto grave, allora si ricorre all’utilizzo della plasmaferesi. In questa procedura, si preleva il sangue, che viene poi elaborato in una macchina che rimuove tutte le proteine che sono considerate anomale e poi viene rimesso nel corpo.
Così procedendo, si eliminano gli anticorpi e si riduce anche la viscosità. Purtroppo questa è una malattia difficile da diagnosticare, bisogna rivolgersi a un medico specialista, cioè l’ematologo.