L’incredibile storia del nome melanzana: quello che non sai su questo ortaggio
Vi siete mai chiesti da dove deriva il nome della melanzana? Si tratta di una storia assai curiosa e affascinante
Un alimento molto versatile, presente in parecchi orti e che usiamo spesso in cucina: stiamo parlando della melanzana. Possiamo deliziarla in mille modi diversi, non solo nella celebre parmigiana. Tuttavia oggi non vogliamo parlare di come ottenerne un buon raccolto o di come usarla come ingrediente nelle nostre ricette. No, oggi vogliamo concentrarci sul nome della melanzana: da dove deriva questa terminologia?
Le origini del nome melanzana
La storia vuole che la parola “melanzana” sia nata in Europa all’inizio del XVIII secolo. A quanto pare deriva dalla forma delle varietà coltivate all’epoca. Le prime melanzane coltivate in Europa, infatti, erano piccole, bianche e rotonde.
Assomigliava così tanto alle uova di gallina che gli americani le diedero il nome di “eggplant”, per via del suo aspetto. Più complicata la storia europea. Nell’inglese del Regno Unito la parola deriva dal termine “aubergine” che, a sua volta, deriva da un termine francese che, neanche a dirlo, deriva dal catalano “alberginia”.
Si pensa che le melanzane siano originarie dell’India (in effetti qui, ancora oggi, le trovate che crescono anche allo stato selvatico). Coltivate probabilmente in zona sin dal V secolo a.C., ecco che arrivarono in Africa ben prima del Medioevo. In Italia, invece, comparvero per la prima volta nel XIV secolo, diffondendosi poi piano piano in Europa e anche nel Nuovo Mondo.
Come dicevamo, le prime melanzane erano bianche e rotonde. Col trascorrere del tempi, però, gli agricoltori selezionarono varietà più bulbose e di colore viola, il che ci porta alle melanzane che oggi troviamo in vendita.
Le melanzane, poi, sono circondate da un certo alone di superstizione. Pensate che si pensava che inducessero la pazzia, tanto che in alcune parti dell’Europa erano state ribattezzate come “mele pazze”.
Ad oggi, invece, tali superstizioni sono state accantonate e noi possiamo tranquillamente gustarle nei nostri piatti, godendo dei loro benefici nutrizionali. Infatti sono molto ricche di fibre, antiossidanti, potassio, vitamina B1 e vitamina B6, che male non fanno mai.