In passato veniva definito “miele dei poveri”, non tutti conoscono la storia del miele di tarassaco

Oggi parliamo del miele del tarassaco, definito in passato il “miele dei poveri”, un prodotto meno noto rispetto ad altri tipi di miele e meno facile da reperire, molto apprezzato per il suo gusto caratteristico e la sua dolcezza. Ottima alternativa vegana al solito miele, oggi vedremo come produrlo in casa.

Il nome Tarassaco deriva dal termine tartarus, che significa inferno, ed asco, che vuol dire monte. In passato, infatti, il luogo in cui crescevano questi alberi veniva considerato un luogo infernale, per via della sua inaccessibilità e per la difficoltà di arrivarci.

Per questa ragione, questo miele veniva chiamato anche “miele dei poveri“, in quanto gli apicoltori che lo producevano dovevano lottare con grande fatica contro i ripidi pendii di questa zona, spesso in condizioni estreme sfidando venti, piogge e neve.

Il tarassaco è una pianta erbacea comune che cresce nella maggior parte delle regioni del mondo. La pianta ha un lungo fusto, foglie dentellate e un fiore giallo. Anche se alcuni possono considerare il tarassaco solo come una erbaccia infestante per il proprio giardino, in realtà questa pianta ha molte proprietà benefiche per la salute.

Come preparare il miele di tarassaco

La prima cosa che dovete fare dopo aver raccolto i fiori è sciacquarli e asciugarli accuratamente. Ora riempite un pentolino con 1 litro di acqua, 200 grammi di zucchero, 300 grammi di fiori e mezzo limone. Lasciate cuocere a fuoco medio per 15 minuti e macerare per circa 2 ore. Filtrate il composto, aggiungete di nuovo lo zucchero e fate bollire per altre 2 ore. Versate il liquido in un barattolo e conservatelo in un luogo fresco e asciutto.

Il miele di tarassaco è un alimento delizioso e altamente nutriente, che può fornire benefici per la salute. Non solo è una prelibatezza da gustare, ma ha anche molte proprietà curative, che lo rendono un’aggiunta ideale alla tua dieta.