I cerchi sul prato: un fenomeno tra mistero e scienza
Il curioso fenomeno ha alimentato numerose leggende, prima che gli scienziati dessero una spiegazione scientifica
Le prime tracce nella letteratura risalgono al Duecento. L’interesse crebbe di continuo, complici alcune opere artistiche di pregio assoluto, come ne La tempesta o in Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare. I cerchi sui prati hanno spesso dato spunto alle leggende, provenienti da ogni dove. Ad esempio, in Germania si diceva che fossero frutto della danza delle streghe. Altrove, li attribuivano agli elfi oppure ai draghi.
Sempre stando al mito, erano dei luoghi maledetti e chiunque li danneggiasse o vi coltivasse sarebbe stato condannato a un’eterna sfortuna. Non valeva solo per le persone, ma anche per le mandrie, ai quali veniva impedito di brucare, nel timore di attivare un sortilegio maligno.
Il mito dei cerchi sui prati: i significati attribuiti dalla tradizione popolare e la vera causa del fenomeno
Dei racconti folkloristici che, tramandati di generazione in generazione, hanno senz’altro contribuito al fascino popolare. Poi, con il progresso scientifico, i cerchi sui prati hanno trovato una spiegazione razionale.
Presenti pure in forma di semicerchi o mezzelune, si formano in alta montagna, ad esempio lungo l’Arco Prealpino è piuttosto comune imbattersi in essi. Ma qual è la vera causa? Ebbene, è un effetto ottico, provocato dai funghi, i quali producono enzimi per digerire la materia organica. Così facendo, la trasformano in molecole nutrienti, da cui un’erba più rigogliosa e scura. Nello specifico, il micelio determina il rilascio di azoto.
I cerchi sui prati possono, però, anche assumere una colorazione secca e giallognola. In tal caso, avviene l’esatto opposto, ovvero anziché essere rilasciato, l’azoto viene assorbito. A determinare il curioso colpo d’occhio sono, insomma, i funghi, più o meno visibili a seconda delle dimensioni. Non avete idea di quanto sappiano fare esemplari impercettibili a occhio nudo! Le colonie crescono secondo uno scherma radiale o ad anello, fino a raggiungere decine o centinaia di metri, qualora esistano da diversi secoli.