Hai mai sentito parlare della noce di tigre? Ecco di cosa si tratta
Avete mai sentito parlare di questo tubero? Effettivamente non è facile trovare qui da noi la noce di tigre. Ma di cosa sa?
Quella che vedete in foto è la noce di tigre. Si tratta non di un frutto, bensì di un tubero che si trova praticamente solo in Spagna e che qui da noi non è proprio facilissimo da trovare. Soprattutto nella zona di Valencia è usato per preparare una bevanda chiamata horchata de chufa, una sorta di latte vegetale o orzata.
Tutto quello che volevate sapere sulla noce di tigre
Il nome scientifico della noce di tigre è Cyperus esculentus, ma è anche nota come mandorla di terra, babbagigi, zigolo dolce o chufa. Il sapore di questo tubero è dolce e zuccherino, tuttavia al palato residua un certo retrogusto acidulo.
Come potete vedere in foto, la forma è tondeggiante e l’aspetto irregolare. Di colore nocciola chiaro, la sua forma ricorda un po’ quella delle noci, da qui il nome.
Dal punto di vista nutrizionale, è bene sapere che è del tutto priva di glutine e lattosio, il che la rende perfetta preparare una bevanda vegetale adatta ai celiaci, agli intolleranti al glutine e agli intolleranti al lattosio.
Ricchissima di antiossidanti, particolarmente utili nella lotta contro i radicali liberi, eco che è anche ricca di acido oleico, il quale protegge il sistema cardiovascolare e di vitamina E.
Ricca anche di fibre e sali minerali, fra cui potassio e fosforo, aiuta a migliorare le difese immunitarie. Inoltre apporta benefici anche in chi soffre di diabete mellito e colesterolo alto.
Il suo contenuto in fibre la rende perfetta per chi soffre di stipsi, migliorando il transito intestinale (forse va un po’ meno bene in chi erra nella direzione opposta). Alcuni studi sostengono anche che i suoi estratti possano essere utili in corso di infezioni batteriche.
Ma in cucina? Beh, oltre che per preparare la bevanda vegetale di cui abbiamo parlato prima, ecco che c’è chi la consuma come snack e chi la utilizza come ingrediente per preparare biscotti, budini o frullati. Può anche essere usata per insaporire e dare croccantezza allo yogurt, mentre se la si tritura si ottiene una farina da inserire negli impasti dolci e salati. Se siete così fortunati da trovarla in commercio, dovreste trovarla in forma essiccata.