Gerbera: come prenderti cura di questa pianta in casa
Per una crescita ottimale della Gerbera, metti in pratica una serie di pratici suggerimenti
Alcuni la chiamano margherita gigante, altri Gerbera. Qualunque sia il nome che sei abituata a darle, questo fiore sa donare un tocco di allegria e vivacità. In qualunque tipo di ambiente sarà in grado di fornire uno splendido colpo d’occhio. Forte delle sue tonalità sgargianti e della sua forma affascinante, costituisce una pianta ornamentale davvero apprezzata da chi ama il giardinaggio.
Affinché cresca rigogliosa e robusta ti sono sufficienti poche accortezze, di cui ti andremo a parlare nei prossimi paragrafi. Ti spiegheremo come prendertene cura in casa, soffermandoci su aspetti cruciali quali l’annaffiatura, l’esposizione alla luce e la cura nel periodo invernale.
Come prenderti cura della Gerbera in casa
Cominciamo col dire dove posizionare la Gerbera in casa. Benché prediliga una posizione luminosa, ti conviene evitare il sole diretto. In caso contrario, correresti il rischio di bruciarne le delicate foglie. Individua un luogo in casa dall’illuminazione indiretta, tipo una finestra rivolta a nord o a est. Per una fioritura abbondante, devi garantirle almeno 6 ore di esposizione, sennò potresti avere dei risultati deludenti.
Quando fa freddo (sotto i 15 gradi Celsius) è importante proteggerla dalle correnti d’aria e dalle gelate. Nemmeno il troppo caldo (sopra i 15°C) si rivela salutare.
Per quanto riguarda il terreno, scegline uno fertile e drenato a sufficienza. È opportuno utilizzarne uno specifico per piante fiorite. In pieno sviluppo, necessita di un fertilizzante liquido ad hoc ogni due o tre settimane.
Provvedi a innaffiarla regolarmente, senza esagerare nelle quantità, soltanto quando il terreno ti pare asciutto. Per stabilirlo, infila un bastoncino (va bene pure uno stuzzicadenti) o un dito e regolati. Evita di bagnare le foglie e il colletto della pianta.
Il passaggio è fondamentale, perciò curalo al meglio, sennò potresti provocare del marciume radicale. Infine, ogni due o tre anni ricordati di rinvasare in un vaso di dimensioni leggermente maggiori.