Esofago di Barrett: cos’è, sintomi e trattamenti

La diagnosi e le possibili cure per l'esofago di Barrett

L’esofago di Barrett è una patologia che va a colpire il rivestimento dell’esofago, solitamente associato al disturbo da reflusso gastroesofageo. Essendo considerato una lesione precancerosa, rappresenta una condizione da prevenire. 

Per la prima volta è stato descritto nel 1957 da un chirurgo britannico, da cui prende il nome. Consiste nel danneggiamento del rivestimento dell’esofago causato dal reflusso acido proveniente dallo stomaco. L’area, di norma piatta e di colore rosa, si ispessisce e diventa rossastra. Proprio tali cambiamenti rischiano di incrementare la probabilità di generare cellule cancerogene

Cos’è l’esofago di Barrett e perché è qualcosa di più rispetto a un “semplice” bruciore di stomaco

Esofago infiammato

Quando il bruciore di stomaco o il reflusso gastroesofageo persiste da anni sarebbe opportuno consultare uno specialista. Soprattutto in caso di vomito con sangue, feci scure o perdita di peso. Secondo gli esperti, una serie di fattori tende ad aumentare le possibilità di avere l’esofago di Barrett. Il primo è il sesso: di solito colpisce gli uomini. Anche l’età e la predisposizione genetica sono dei componenti importanti.

Corpo umano

Di norma, si verifica nei soggetti di razza caucasica con più di 50 anni, a maggior ragione se fumatori e/o in sovrappeso. Per rilevare l’esofago di Barrett il metodo adottato è l’endoscopia, che permette di ottenere campioni di quel dato tessuto per le biopsie, da analizzare in laboratorio, così da stabilire le condizioni delle cellule. 

In determinati pazienti, in assenza di displasia, si può semplicemente optare per eseguire dei controlli di routine a cadenza annua dopo aver rilevato la patologia e qualora non si manifestino peggioramenti a tre o cinque anni. La displasia di basso grado andrebbe affrontata con un intervento, in quanto c’è la possibilità che degeneri.

La prima tecnica consigliata è la resezione, ovvero si inseriscono nel corpo degli strumenti atti a rimuovere le cellule alterate. In alternativa, esiste la crioterapia: si applica un liquido o un gas freddo per eliminare le cellule. Qualcosa di simile avviene con l’ablazione a radiofrequenza, tuttavia in tal caso si ricorre al calore per ottenere lo stesso risultato. 

Esofago

La displasia di alto grado deve sempre essere trattata. Le opzioni sono simili a quelle della displasia di basso grado. Tuttavia, in questi casi è anche possibile che si opti a favore di un intervento chirurgico. L’idea è quella di rimuovere la parte ferita dell’esofago e attaccare l’estremità libera.

Il problema è che l’esofago di Barrett può ripresentarsi. Ecco perché di solito sono necessarie frequenti visite di check-up. In alcuni casi, sono raccomandati anche farmaci che aiutano a controllare il bruciore di stomaco, come gli inibitori della pompa protonica.

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