Pochi conoscono l’erba Spaccapietre famosa dal Medioevo per le sue caratteristiche uniche
Dalla natura si può imparare moltissimo; l'erba Spaccapietre è unica per aiutare le persone che hanno diverse problematicità legate alla salute
Sono tantissime le persone che incombono in un problema di salute fastidioso o doloroso come lo possono essere i calcoli renali; in pochi sanno che per questo problema esiste un’erba miracolosa. Questa è l’erba Spaccapietre conosciuta anche come Cedracca o Erba ruggine.
L’erba Spaccapietre e un’erba selvatica, nota in tantissimi Paesi per le sue meravigliose proprietà. Le prime attestazioni risalgono al Medioevo quando questa erba veniva utilizzata come pianta medicinale. Questa ha la grandissima capacità di sciogliere o eliminare in modo definitivo i calcoli renali e i calcoli presenti nella vescica. La pianta è alta circa 60 cm e i suoi frutti raggiungono i tre millimetri.
Altri benefici di questa erba
Oltre ad eliminare i calcoli, l’erba Spaccapietre è utile per coloro che soffrono di epatite B o di cirrosi epatica. Questa infatti riduce le malattie del fegato e aiuta con le infezioni di prostatite e cistite. Utilissima per quando si ha il raffreddore, l’influenza e per il trattamento di malattie a trasmissione sessuale. Aiuta coloro che soffrono di ipertensione e anemia.
Infine ma non meno importante, questa erba medicinale aiuta a ridurre le infiammazioni e gli spasmi, allevia i dolori soprattutto in corrispondenza del basso addome e aumenta la minzione. Aiuta ancora nell’eliminazione dei vermi intestinali, nella digestione e abbassa la febbre. È bene precisare che questa pianta non può essere somministrata ai bambini di età inferiore ai cinque anni.
Consumo dell’erba
Fare bollire un litro di acqua e versare circa quaranta grammi di pianta essiccata. Lasciare raffreddare, filtrare e bere. Questa si fa quindi come un normale infuso e per addolcirne il sapore è possibile aggiungere un cucchiaino di miele.
Per riuscire ad ottenere gli effetti sperati, è consigliabile bere questo infuso tre volte al giorno per un mese. Per qualsiasi altro informazione è comunque consigliabile chiedere il parere del proprio medico curante che potrà essere più specifico, prendendo in considerazione la storia clinica personale.