È la pianta tipica dei cimiteri, ma ecco tutto quello che non sai sul cipresso
Oltre alla funzione decorativa, permette di realizzare degli oggetti splendidi di arredamento e altro ancora
Con la sua sagoma slanciata e austera, il cipresso è un elemento caratteristico dei cimiteri italiani. La sua presenza evoca un senso di solennità e dolore, ma la sua storia e le sue proprietà vanno ben oltre a questo.
Nel corso dei prossimi paragrafi andremo a conoscerlo meglio, sotto ogni punto di vista. Al termine della lettura avrai chiaro anche tu quanto sia una specie straordinaria.
La storia e le curiosità sul cipresso
Appartenente alla famiglie delle conifere sempreverdi, il cipresso è originario dell’area mediterranea. Una volta cresciuto, è potenzialmente in grado di raggiungere fino a 50 mm di altezza. La chioma folta e compatta di tonalità verde scuro contribuisce al fascino emanato.
Le foglie sono piccole e squamiformi, mentre i frutti, chiamati galbuli, sono di forma sferica e maturano nel giro di un paio d’anni. Il legno è parecchio resistente e duraturo, pertanto fin dall’antichità viene impiegato per realizzare mobili, infissi e opere d’arte.
In base alla cultura, cambia pure il significato attribuito al cipresso. Gli antichi egizi lo consideravano un albero sacro, associato alla dea Iside e al dio Osiride. Il popolo greco e romano lo ritenevano emblema di immortalità e dolore; pertanto, lo impiegavano a mo’ di elemento decorativo di tombe e luoghi di culto. Nell’ideologia cristiana, indica la vita eterna e l’ascensione al cielo.
Oggi le proprietà del cipresso gli valgono l’utilizzo in numerosi contesti, ad esempio nella produzione di mobili, sculture e oggetti d’artigianato. Inoltre, l’olio essenziale da esso ricavato vanta proprietà antinfiammatorie, antisettiche e diuretiche. Se ne servono pure gli erboristi, nella preparazione di tisane e decotti con benefici sulla circolazione sanguigna e il sistema respiratorio.
Allora, te lo saresti mai immaginato che il cipresso avesse così tante qualità? È proprio vero che le meraviglie di questo meraviglioso Pianeta non smettono mai di sorprenderci. Un monito ulteriore a prendercene cura prima che sia troppo tardi.