I principali disturbi mentali e i loro fattori scatenanti

I principali fattori che possono aumentare la probabilità di disturbi mentali

I disturbi mentali vanno oltre alla semplice (e affrettata) etichetta della “follia”. Tante persone soffrono ne soffrono senza nemmeno saperlo.

Da qui l’importanza di conoscere anzitutto la portata del problema e individuare così, sotto la supervisione di un professionista del campo, la giusta terapia da seguire. 

I maggiori fattori scatenanti dei disturbi mentali

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Sono condizioni in grado di alterare sentimenti, comportamenti, pensieri o umore. Possono essere occasionali o cronici e influenzare la vita se non vengono trattati in maniera tempestiva e corretta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), fino al 2019 un individuo su otto ne soffriva a livello mondiale. Ci sono varie forme che confluiscono nella categoria dei disturbi mentali. Nessuno ne è esente, sebbene determinate circostanze ne incrementino la probabilità: 

  • uno stato di povertà;
  • episodi di violenza subiti o ai quali si ha assistito;
  • una situazione di disabilità;
  • fattori genetici;
  • le proprie capacità emotive. 

Tra le manifestazioni principali figurano, in primis, l’ansia e la depressione. In caso di ansia, fino al 2019, oltre 300 milioni di persone ne soffrivano, compresi bambini e adolescenti. Tale disturbo è caratterizzato da un’eccessiva preoccupazione o paura. Quando i sintomi aumentano, la funzionalità della persona rischia di esserne influenzata. 

Ragazza triste

La depressione si verifica nel momento in cui il soggetto prova tristezza, irritabilità e una sensazione di vuoto in qualsiasi momento della giornata. Essa può colpire ogni età, dai bambini all’età matura. In aggiunta alla percezione di un vuoto interiore, talvolta si presentano sensi di colpa, una bassa autostima, dei pensieri negativi, delle difficoltà di concentrazione o una mancanza di energia. 

Pensieri negativi

L’ansia e la depressione costituiscono forse i disturbi più noti; tuttavia, ce ne sono altri parimenti dannosi, ad esempio:

  • disturbo della condotta;
  • disturbo oppositivo-provocatorio;
  • sindrome di Tourette;
  • disturbo esplosivo intermittente;
  • disturbo ossessivo-compulsivo;
  • deficit di attenzione e iperattività;
  • disturbo da stress post-traumatico.

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