Cos’è la sindrome da stanchezza cronica?
Cos'è la sindrome della stanchezza cronica, da cosa dipende e come tenerla sotto controllo
Oggi vogliamo parlarvi di una malattia conosciuta come sindrome della stanchezza cronica, il cui nome scientifico è encefalomielite mialgica. Questa malattia è caratterizzata da una stanchezza intensa e persistente che non si risolve con il riposo. Purtroppo nonostante studi e ricerche ancora non si riesce a capire quale sia la causa scatenante.
Cosa comporta la sindrome della stanchezza cronica
In base agli studi effettuati su vari pazienti si ritiene che questa sindrome possa essere causata da una serie di fattori. Questi fattori includono le infezioni virali come il virus Epstein-Barr, i cambiamenti nel sistema immunitario, lo stress mentale o fisico e problemi nella produzione di energia delle cellule del corpo. Purtroppo nessuno è immune da questa sindrome in quanto può colpire a qualsiasi età anche se solitamente è più comune tra le giovani donne.
I sintomi sono spesso molteplici e debilitanti. Ad esempio questa malattia porta ad avere una stanchezza estrema che può durare anche fino a 6 mesi nonostante il riposo, poi c’è la difficoltà di concentrazione, la depressione, i dolori muscolari e articolari, il mal di testa, l’insorgenza di spossatezza dopo l’attività fisica e gonfiore delle ghiandole. A lungo termine, la sindrome della stanchezza cronica può portare a disturbi del sonno, ansia, cambiamenti ormonali e endocrini e la comparsa di altre condizioni come la sindrome dell’intestino irritabile e la fibromialgia.
Non essendo ancora chiara la causa scatenante di questa malattia, il trattamento della sindrome da stanchezza cronica si concentra principalmente sul controllo dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita del paziente. I pazienti malati di stanchezza cronica devono seguire terapie psicologiche che li aiutano a preparasi al fatto che la situazione potrebbe peggiore nel tempo.
Un altro trattamento importante è l’accettazione dei limiti personali, che aiuta il paziente ad accettare e rispettare i limiti del proprio corpo. Un altro modo per convivere con questa malattia è condurre uno stile di vita equilibrato, evitando iperattività e praticando attività all’aria aperta.