Cosa succede se piangi troppo? I tanti effetti del pianto sul nostro corpo
Il pianto ci aiuta a stare meglio: ecco quali sono gli effetti che ha sul nostro organismo
Il pianto è un qualcosa di fisiologico, dovuto a vari tipi di emozioni che proviamo durante la nostra via: tristezza, dolore, gioia, delusione e molto altro. Insomma, propri tutti piangono e non bisogna vergognarsene. Oggi vogliamo rivelarvi i cambiamenti che subisce il nostro corpo quando succede: vediamoli insieme.
A regolare il meccanismo del pianto concorrono alcune aree dell’encefalo deputate alla rappresentazione delle emozioni, in primis l’amigdala. Inoltre, quando piangiamo, il nostro organismo inizia a sintetizzare ormone adrenocorticotropo, che interviene per regolare lo stress emotivo, e le encefaline, degli antidolorifici naturali. Ed è proprio per questo che dopo un pianto liberatorio cominciamo a sentirsi meglio.
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Pianto: come avviene e cosa succede al nostro corpo
Con l’inizio del pianto emotivo si associa un aumento del battito cardiaco, un’accelerazione della respirazione e la secrezione di un liquido (lacrime) da parte delle ghiandole lacrimali, posizionate prevalentemente nella palpebra superiore dell’occhio. Ma vediamo meglio come avviene questo fenomeno e da cosa è determinato.
Bisogna immaginare l’organismo come una macchina complessa, in grado di rispondere ad ogni stimolo che ci si presenta davanti, comprese le emozioni. Questi eventi determinano l’attivazione del sistema nervoso autonomo, che si prepara ad una potenziale situazione di fuga e allerta.
Proprio per questo si verifica un’accelerazione della frequenza cardiaca, cioè per assicurarsi che il sangue raggiunga ogni porzione di braccia e gambe, che serviranno per correre. L’intestino arresta invece i processi di digestione, dato che potrebbero ostacolare un’eventuale fuga. Sempre per questo motivo si ha un aumento della respirazione, assicurando così un’elevata ossigenazione ai vari tessuti dell’organismo.
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Piangere ci fa sentire meglio?
Molti studi del passato rivelarono come il pianto potesse rivestire un ruolo benefico in termini di guarigione. Infatti, negli anni ’80, il biochimico e scienziato Frey scoprì che le lacrime emotive, a differenza di quelle non emotive, contenevano più proteine in grado di coadiuvare un’eventuale processo di guarigione.
Tuttavia, queste ricerche furono messe in discussione qualche anno dopo attraverso un indagine. Infatti, chiedendo ad un tot di persone dopo aver pianto se effettivamente si sentivano meglio solo il 30% ha risposto in modo affermativo. Il 60% ha invece dichiarato di non aver notato alcun cambiamento emotivo e il 9% di aver avuto addirittura un peggioramento.
Detto questo, bisogna comunque dire che piangere è del tutto normale, anche se spesso la società ci ha voluto far credere il contrario. L’importante è che dopo una seduta di pianto ci sentiamo meglio con noi stessi e con il mondo. Inoltre, piangere non significa necessariamente stare male, ma può essere anche un semplice sfogo momentaneo per raggiungere poi una maggiore condizione di benessere.
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