L’apprendimento inizia già durante la vita fetale: cosa si impara nel grembo materno
Il periodo di apprendimento fetale è fondamentale per il corretto sviluppo dell'individuo
Nessuno di noi ha memoria dei giorni di vita fetale, eppure sarebbe un grave errore pensare che quel periodo di quiete corrisponda ad inerzia. Uno dei primi tessuti che si sviluppa dal punto di vista embrionale è proprio quello nervoso, e supporre che sia quiescente è totalmente errato: l’attività di apprendimento è immediata.
Chiaramente quando si parla di apprendimento fetale si fa riferimento all’integrazione di alcuni stimoli primordiali che vengono interpretati da vie nervose semplici, come la percezione relativa ai cinque sensi. L’archetipo embrionale del sistema nervoso è in grado di recepire ed immagazzinare informazioni tattili e uditive.
Non è possibile, una volta venuti al mondo, esprimere il ricordo di quanto appreso, ma ciò non vuol dire che tali processi non avvengano.
Suoni e toni di voce
Il sistema di fluidi nell’utero e nella placenta consentono la trasmissione delle onde sonore, pertanto già dai primi attimi di vita si possono riconoscere i toni di voce delle persone più vicine. Soprattutto la voce della madre verrà percepita dal bambino come un elemento rilassante e distensivo.
Si raccomanda spesso alle donne in gravidanza di parlare con il bimbo già nella pancia proprio per questo motivo.
Oltre alle voci il feto è in grado di percepire la musica. Essa può avere un effetto calmante analogo a quello che produce negli adulti. Il bambino in grembo ascolta attivamente le note scelte da chi lo circonda. Secondo alcuni studi è suggerito riprodurre musica classica durante la gravidanza.
Odori e carezze
La percezione degli odori non è altro che la ricezione di molecole chimiche in aria, così come anche il gusto. Da ricerche recenti è stato evidenziato come i bambini neonati preferiscano sapori apprezzati dalla madre e siano in grado di riconoscere il suo odore.
Si tratta di informazioni risalenti alla vita in utero, dove la comunicazione con la mamma è più intima che mai.
Sembra inoltre che anche la stimolazione tattile di movimenti e carezze sia in grado di stimolare meccanocettori e afferenze nel feto. Dai dati di una ricerca di Plos One si è notato che dei bambini ancora in utero si toccassero il petto contemporaneamente alle carezze materne sul ventre.
L’esplorazione del mondo che ci circonda dunque inizia ancora prima di quanto immaginiamo.