Cosa fare in autunno con i carciofi
Dopo aver riposato in estate, i carciofi possono crescere al meglio in autunno, purché vengano adottati i procedimenti corretti
Mentre nella stagione estiva i carciofi riposano, con l’avvento dell’autunno cominciano a dare buoni risultati. A patto di seguire un metodo corretto, raccomandato dagli stessi esperti di orto e giardinaggio, spuntano le tenere foglie, dando vita a un nuovo ciclo dove nasceranno i fiori di cui ci nutriamo.
Per non lasciarsi cogliere impreparati, è quantomai importante prepararsi a dovere. Difatti, con l’adozione di tecniche all’altezza i risultati di certo arriveranno. Si tratta giusto di avere spirito di intraprendenza e voglia di imparare, senza lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà iniziali.
Un tipico errore commesso dai principianti è di agire d’istinto, senza aver dapprima definito un piano d’azione efficace. Ciò renderà molto più probabile andare incontro a spiacevoli disavventure, impedendo ai carciofi di crescere nel modo sperato. Invece di agire d’istinto, cerchiamo di capire cosa funziona e andiamo di conseguenza.
In autunno è tempo di tornare ad occuparsi dei carciofi: come farlo con successo
Le piantine devono essere seminate in primavera, o in autunno in caso di clima mite. Tolta qualche particolare variante, non resistono, infatti, alle temperature gelide.
Un terreno freddo e soggetto a ristagni d’acqua condurrà i carciofi al deperimento. Si raccomanda di sceglierne uno ben drenato e ricco di materia organica.
Inoltre, è bene puntare su un suolo equilibrato, senza troppi zuccheri semplici, in quanto potrebbero attirare gli afidi, i peggiori nemici dei nostri carciofi.
La fioritura non avverrà, salvo particolari eccezioni, già nel primo anno. Ma alla fine la costanza ripagherà, qualora venga adottato il procedimento corretto. Al completamento dello sviluppo, spunteranno pure i semi, che permetteranno di riprodurre i carciofi.
Un sistema alternativo per la loro moltiplicazione è quello dei carducci, cioè dei polloni che si sviluppano dalla vecchia radice. In tal caso, li si estraggono da terra, prestando bene attenzione a lasciare attaccata una parte del rizoma, imprescindibile nella formazione dell’apparato radicale.