Come potare il rosmarino nel modo corretto per un raccolto abbondante

L'erba aromatica crescerà al meglio!

Potare il rosmarino è una delle poche accortezze da tenere per tenerlo in buona salute. A differenza di altre piante, risulta, infatti, molto resistente, rendendo semplice prendersene cura.

Sarà sufficiente adottare una serie di piccoli accorgimenti e la pianta crescerà in modo forte e rigoglioso. Se sei alla tua prima esperienza, potresti sentirti inadeguata all’inizio. È naturale, ma vedila così: nessuno nasce esperto!

Potare il rosmarino: come avere un generoso raccolto e trasformarlo in un elemento decorativo

Potare rosmarino

Si tratta di un work in progress continuo, fatto magari anche di qualche inciampo lungo il cammino. D’altro canto, mentre certe coltivazioni non “perdonano” alcun tipo di errore, qui la soglia di tolleranza è più elevata.

Nel corso dei prossimi paragrafi ti andremo a illustrare tre tecniche di potatura del rosmarino. Non ne esiste una migliore o una peggiore, bensì dipenderà da una semplice questione di gusti.

Pianta di rosmarino

Prima di entrare nel merito, cerchiamo di capire qual è il vero passaggio chiave dell’operazione: tagliare i rami secchi. Niente di più, niente di meno. Grazie a pochi passi avrai l’opportunità di favorirne la crescita, che risulterà forte e rigogliosa.

Per occuparti del compito ti serve giusto un comune paio di forbici o di cesoie poco affilate. Ciò purché tu te ne prenda carico in maniera regolare, altrimenti ti serviranno delle cesoie più affilate. Relativamente al periodo in cui eseguire il lavoro, è preferibile l’inizio della primavera o l’inizio dell’autunno, ovvero quando le temperature non sono né troppo calde né troppo fredde.

Erba aromatica

Le tecniche per potare il rosmarino sono essenzialmente tre: a cespuglio, a siepe e ad alberello. La prima prevede di conferire una forma tondeggiante, andando, quindi, a tagliare la parte superiore e, nel caso, i lati. Nella tipologia a siepe, intervieni soltanto sui lati con un paio di cesoie a punta lunga.

Infine, ad alberello, quella maggiormente elaborata, occupati esclusivamente della zona sottostante intorno al rametto. Anche se non lo abbiamo ripetuto, i rami secchi vanno sempre tagliati, in ciascuna delle tre metodologie.

Articoli correlati