Come creare e curare un ecosistema in casa: i segreti per un risultato incantevole
Con una serie di trucchetti realizzerai lo spazio green che hai sempre desiderato
Quando i sogni si avverano, il piacere provato è inestimabile. No, non sei accidentalmente capitata in un articolo di auto-motivazione! Creare un ecosistema in casa può sembrare un obiettivo particolarmente difficile da conseguire, ma in realtà basta maturare un po’ di conoscenza e la vecchia conoscenza, apparentemente granitica, comincerà a vacillare.
In passato ci hai già provato, ma con risultati deludenti? A costo di risultare spiacevoli, forse le delusioni dipendono dalle cattive scelte che hai preso. Accettare di essere l’artefice delle proprie fortune è il primo passo delle fortune future. Vale anche per la realizzazione dell’ecosistema in casa, un obiettivo alla portata purché vengano adottate le tecniche corrette. Nel corso dei prossimi paragrafi ti andremo a indicare i concetti cardine da cui partire ed elaborare un efficace piano d’azione.
I segreti per ottenere un ecosistema in casa
Scegliere un contenitore abbastanza capiente e garantire sufficiente luce alle piante costituisce lo step iniziale, prima di creare il terrario. A tal proposito, inizia con uno strato di ghiaccio o ghiaia sul fondo del contenitore per assicurare un drenaggio adeguato ed evitare il marciume delle radici.
Aggiungi ora del carbone attivo, così da mantenere l’acqua fresca e libera da batteri e muffe. Mettici, quindi, un generoso strato di terriccio ad hoc per la tipologia di coltivazioni.
Prediligine adatte all’ambiente del terrario, tipo felci, muschi e piante grasse. È importante che riescano a coesistere nel medesimo ambiente e abbiano esigenze simili di luce e acqua. Colloca il terrario in un luogo con luce indiretta e annaffialo in maniera parsimoniosa, solo una volta asciutto.
Al solito, infilaci un bastoncino (va bene anche uno stuzzicadenti) o un dito e valuta, sulla base delle tue sensazioni, se sia o meno il caso di dare un po’ di apporto idrico. Eccedere nella quantità è una mossa controproducente, poiché andrai a favorire i ristagni idrici e porrai, di conseguenza, a repentaglio la sopravvivenza della cultivar.