Olio extravergine d’oliva: come mantenere intatte le proprietà
Il sapore rancido è solo il primo dei problemi se non viene ben mantenuto
Se mantenuto in cattive condizioni, l’olio extravergine d’oliva può sviluppare sapori rancidi che ne rendono difficile il consumo poiché poco gradevole al palato.
Ma c’è di più: rischia, infatti, di nuocere alla salute, specialmente sotto il piano epatico. Inoltre, rallenta il funzionamento della tiroide e provoca un accumulo di tossine nell’organismo. Dunque, si raccomanda di adottare alcune accortezze per evitare di alterarne le proprietà.
Olio extravergine d’oliva: i passi da osservare per conservarlo in stato ottimale
Il primo passo è di non esporlo vicino a cattivi odori. Difatti, ha una grande capacità di assorbirli, il che ne altera il sapore, rendendolo diverso. La temperatura di conservazione indicata è di circa 18 gradi (o anche meno), al riparo dall’umidità.
Spesso è sufficiente una piccola distrazione, come quella di lasciare la bottiglia aperta o, ancora peggio, in cucina nei pressi dei fornelli accesi per compromettere in misura irrimediabile la qualità stessa. Non ci sono, invece, controindicazioni se viene conservato in frigorifero, purché entro certi limiti. A soglie particolarmente basse può solidificarsi.
L’olio extravergine d’oliva deve essere conservato in luoghi al riparo dalla luce solare, uno dei maggiori nemici perché ne causa l’ossidazione. Il contenitore è opportuno chiuderlo in modo ermetico; in caso contrario, l’aria, a sua volta, accelera il processo ossidativo. Per il consumo quotidiano è possibile ricorrere a piccoli contenitori auto-ricaricanti.
Il mantenimento parte sin dalle fasi della sua produzione e coinvolge tutti i passaggi che ne derivano, fino ad arrivare nelle case dei consumatori. Secondo Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva di ASSITOL, siamo tutti responsabili della qualità finale.
Ogni momento della catena ha pari importanza per assicurare l’integrità del prodotto, che, in quanto vivo, richiede numerose attenzioni. Di conseguenza, oltre alle imprese attive nel settore, ricade pure sul consumatore l’onere di avere un occhio di riguardo nei confronti di un patrimonio dell’Italia nel mondo.