Scopriamo il cavolo nero: uno degli ortaggi più nutrienti del pianeta
Cavolo lacinato o nere: caratterstiche, proprietà, usi
Il cavolo lacinato, o cavolo nero è una varietà di cavolo con una lunga tradizione nella cucina italiana, in particolare quella Toscana. Andiamo allora a conoscere meglio le qualità di questo ortaggio.
Questo ortaggio appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, cresce da 60 a 90 centimetri di altezza ed ha foglie verdi- blu scuro con una trama in rilievo. Nel nostro paese è prodotto e cucinato sopratutto nelle zone Centro-Meridionali, principalmente in Toscana, Campania e Lazio. Ultimamente gli chef hanno riscoperto questo ortaggio, e gli hanno donato nuovo lustro.
I cavoli neri sono ricchi di:
- Acqua
- Carboidrati
- Proteine
- Fibre
- Vitamine
- Acido folico
- Antiossidanti
- Acidi grasso omega 3
- Sali minerali
Questo ortaggio è tipicamente invernale, ed è povero di grassi e zuccheri, quindi con un apporto calorico molto basso.
Come abbiamo visto, grazie alle sue proprietà antiossidanti, contrasta i radicali liberi e l’invecchiamento della pelle, aiuta l’organismo a smaltire le sostanze tossiche, e svolge un’azione antinfiammatoria delle mucose gastriche.
Il cavolo nero in cucina
Quando andiamo ad acquistarlo, il cavolo deve presentarsi scuro, non ingiallito, compatto con foglie carnose e vive. Il cavolo si può consumare crudo, per preparare insalate o centrifugati, o cotto, stufato, brasato o al forno. Il miglior metodo di cottura per preservarne tutte le proprietà nutritive, è al vapore. Per fare questo, vi basterà liberarlo dalla costa centrale utilizzando un coltello. Ottimo anche per la preparazione di minestre e zuppe, come testimonia la famosa ribollita toscana.
Può essere consumato anche sotto forma di farina, ottenuta dalla lavorazione delle foglie essiccate di cavolo nero. Può essere aggiunta a zuppe, minestre o all’impasto del pane, oppure ai centrifugati di ortaggi preparati con l’estrattore.
Il cavolo nero è controindicato per chi soffre di ipertiroidismo, in quanto potrebbe interferire con l’assorbimento di iodio. A causa del contenuto di potassio è sconsigliato a chi soffre di disturbi renali, o a coloro che assumono farmaci beta-bloccanti.