Cattivi odori intimi: corri dal medico se hai uno di questi sintomi
Tutto quello che dovete sapere e che, forse, non vi hanno mai detto, sui cattivi odori intimi
Parlare dei propri problemi non è mai facile ma quando si tratta di argomenti delicati come quello dei cattivi odori intimi, le cose si complicano ulteriormente. Le donne non amano questo genere di argomenti: le fa sentire a disaggio e provare vergogna. Per questo motivo, molte donne evitano di affrontare l’argomento odore intimo con il loro ginecologo. Avere sgradevoli odori intimi, però, impedisce loro anche di avere una normale vita sessuale e le mette in difficoltà davanti al proprio partner.
E se parlare con il marito o con il fidanzato di lunga data di odori intimi può essere imbarazzante, affrontare la questione “brutto odore intimo” con un nuovo partner è addirittura un tabù e può portare ad attacchi di panico e cali di autostima.
Un cattivo odore vaginale, però, può essere destabilizzante anche per le donne che non hanno un partner o una vita sessuale attiva. L’odore intimo, normalmente, non viene percepito dalle persone che ci circondano ma un cattivo odore vaginale potrebbe superare la barriera degli indumenti. Una donna che ha un odore sgradevole intimo si sentirà insicura e sarà perennemente in ansia. Sul posto di lavoro o a scuola, la preoccupazione di far sentire ai colleghi un brutto odore intimo anche svolgendo normali azioni quotidiane, potrebbero spingere una donna ad isolarsi e, addirittura, diventare sociofobica e depressa.
L’odore cattivo intimo è, dunque, un enorme problema per tutte le donne, indipendentemente dall’età, dalla posizione nella società o dal livello di istruzione. Non ci sono profumi in grado di poter coprire un cattivo odore intimo perché i chemiorecettori del naso umano sono in grado di distinguere le singole componenti di un odore. Non serve a nulla nemmeno indossare determinati indumenti “a tenuta stagna” nella speranza di impedire la diffusione delle particele olfattive. I brutti odori intimi riuscirebbero comunque a trovare una via d’uscita e un tessuto che copre quasi ermeticamente le zone intime creerebbe ulteriori problemi di igiene.
Cosa fare, dunque, per risolvere i problemi legati all’odore intimo? Il migliore consiglio, in questo caso, è parlare con il proprio medico di fiducia o con un ginecologo. Non bisogna mai improvvisare, potrebbe essere pericoloso e controproducente. Un rimedio sbagliato potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione.
Cattivo odore vaginale
Bisogna stare molto attenti quando si parla di cattivi odori intimi. I genitali e le zone circostanti hanno un odore caratteristico e facilmente riconoscibile che può piacere o meno e che può essere percepito soltanto a distanza ravvicinata. In condizioni igieniche normali, però, l’odore non è molto forte e non risulta sgradevole. Se le zone intime vengono lavate in maniera accurata e se non ci sono patologie in corso, l’odore dovrebbe essere fisiologico. Nel corso del mese la vagina subisce dei cambiamenti che influiscono anche sull’odore. Parliamo di mestruazioni, alimentazione, eccitazione o attività sessuale: sono tutti fattori che potrebbero modificare l’odore intimo di una donna.
Ma quando dobbiamo preoccuparci e quando si può parlare di cattivi odori intimi? I cosiddetti odori normali sono:
- simile alla candeggina,
- metallico,
- acido o fermentato,
- agro-dolce.
Gli odori cattivi o quelli che dovrebbero farci preoccupare e correre dal medico, invece, sono:
- odore di putrido (simile alla carne avariata),
- odore di pesce (chiamato anche amminico).
Può un odore indicare un problema di salute? Assolutamente sì. L’odore di pesce, spesso, indica la presenza di un infezione in corso. Quando si ha un forte odore vaginale amminico bisogna contattare il proprio medico. Di solito, oltre all’odore ci sono anche altri sintomi tipo prurito, irritazione o bruciore. In casi rarissimi, si potrebbe trattare di una rara malattia metabolica chiamata Trimetilaminuria (TMAU), nota anche come sindrome da odore di pesce. Questa malattia, però, non riguarda solo le zone vaginali ma l’intero corpo.
Perdite bianche
Le perdite vaginali di colore biancastro conosciute anche con il nome di leucorrea sono, di solito, fisiologiche e non devono destare preoccupazioni. La loro principale funzione è quella di proteggere la vagina dalle infezioni. In alcuni casi, però, sono di natura patologica e sono un campanello d’allarme che non dobbiamo ignorare.
Le infezioni che possono causare le perdite bianche sono:
- Chlamydia,
- Herpes virus,
- Candida
- Vaginosi batterica
- Gonorrea
- Papilloma virus
In questi casi, però, le perdite vaginali bianche sono accompagnate da bruciori, irritazione o prurito.
Perdite bianche prima del ciclo
Nella maggior parte dei casi, però, le perdite bianche sono normali e possono essere considerate di natura fisiologica. Queste perdite si manifestano normalmente prima del ciclo e la loro consistenza varia in base al calendario dell’ovulazione.
- Cremose in fase preovulatoria e di bassa fertilità
- Acquose o gelatinose durante l’ovulazione e nel momento di massima eccitazione sessuale
- Dense nel periodo successivo al ciclo mestruale o all’inizio di una gravidanza,
- Appiccicose e a filamenti poco prima o subito dopo il ciclo.
Perdite gialle
Le perdite vaginale gialle, a differenza di quelle bianche, sono raramente fisiologiche e possono indicare principalmente due cose:
- un infezione in corso
- un corpo estraneo all’interno della vagina
In entrambi i casi, bisogna consultare il medico per non rischiare di avere conseguenze gravi. Potrebbe trattarsi anche di una malattia infiammatoria pelvica (PID), una patologia che potrebbe causare addirittura la sterilità nella donna. Se il colore delle perdite varia dal giallo al verde, le probabilità della presenza di un’infezione aumentano in maniere considerevole. Ignorando queste perdite, si rischia di peggiorare la situazione e diventare sterili perché potrebbero formarsi delle aderenze, che andranno ad ostruire le Tube di Falloppio.
Perdite vaginali
La vagina è un organo molto delicato e anche molto sensibile. Molte donne, purtroppo, non conoscono molto bene il proprio corpo e non sanno riconoscere il campanelli d’allarme che le loro zone intime lanciano in determinate circostanze. Per molte donne è imbarazzante parlare con i genitori, con le amiche o con il marito dei loro problemi intimi.
Le perdite vaginali devono farci preoccupare? La risposta è nì: a volte sì, altre volte volte no. Ma quando dobbiamo correre dal medico?
Le perdite vaginali possono essere patologiche o fisiologiche. Quelle fisiologiche non devono destare preoccupazione perché sono indispensabili al corpo per mantenere pulita la vagina. Per chi non lo sapesse, infatti, la vagina è un organo auto-pulente e le perdite vaginali hanno questo delicato ruolo. Quando abbiamo delle perdite vaginali fisiologiche, però, dobbiamo avere cura di cambiare spesso la biancheria intima e lavare la parte esterna usando acqua tiepida e detersivi delicati. È sempre buona abitudine indossare una biancheria intima di colore bianca in cotone.
Possiamo parlare di perdite vaginali patologiche quando il delicato equilibrio intimo viene rovinato permettendo agli agenti patogeni di aggredire il corpo. Non bisogna, però, mai auto-diagnosticarsi. Se ci sono cattivi odori intimi, se cambia in modo radicale la consistenza o il colore delle perdite vaginali, bisogna andare dal medico.
Urina maleodorante
Quando una donna si accorge di avere un cattivo odore intimo, spesso, i sospetti si concentrano sulla vagina ma non sempre la vera causa è localizzata in quella zona. Anche l’urina può essere maleodorante e creare disagio. Come nel caso delle perdite vaginali, l’urina maleodorante può essere fisiologica e patologica. Non dimentichiamo che ci sono alcuni cibi che modificano l’odore dell’urina come, per esempio, gli asparagi. Anche la mancanza di idratazione può modificare l’odore delle urine.
Ci sono, però, alcune situazioni in cui possiamo parlare di patologie legate all’apparato urinario come:
- cistite
- uretrite
- insufficienza renale o epatica
- calcoli renali
- clamidia
- prostatite
- diabete
In questi casi, bisogna rivolgersi al medico che valuterà la situazione e prescriverà le cure adatte. In alcuni casi, urine maleodoranti e perdite vaginale potrebbero andare di pari passo e indicare una patologia in corso.
Muco vaginale
C’è un altro aspetto che mette in difficoltà molte donne: le secrezioni vaginali. Spesso, il muco vaginale riesce a fuoriuscire e macchia gli indumenti intimi. Questo crea imbarazzo nelle donne che scelgono di non parlare con nessuno e cercano di risolvere il problema aumentando la frequenza dei lavaggi intimi. Questa, però, non è la soluzione migliore. Per questo motivo è importante sapere cos’è il muco vaginale e quando deve destare preoccupazioni.
La secrezione vaginale è una sostanza densa e biancastra, generalmente priva di odore, prodotta dalla cervice e dalle pareti della vagina. La quantità di muco vaginale dipende dall’equilibrio endocrino dell’organismo e varia con l’età, in gravidanza, nelle varie fasi del ciclo mestruale e quando si assumono alcuni farmaci (come la pillola anticoncezionale, per esempio). Il colore, però, non dovrebbe variare molto: il muco vaginale dovrebbe essere chiaro e biancastro per essere considerato nella norma. Anche l’odore del muco vaginale è importante: il muco vaginale non dovrebbe avere un odore sgradevole. Di solito, cattivi odori intimi sono spesso un campanello d’allarme da non ignorare.
Ma a cosa serve il muco vaginale? Come tutte le cose create dalla natura, anche il muco cervicale ha delle funzioni ben precise.
- protegge apparato riproduttivo femminile grazie alle sue proprietà batteriostatiche
- facilita il passaggio agli spermatozoi nei periodi fertili
- impedisce agli spermatozoi di raggiungere l’utero nei periodi non fertili
- funge da barriera protettiva per il feto durante la gravidanza
- lubrifica la cervice uterina
- pulisce le pareti della vagina
La composizione del muco vaginale cambia dalla nascita alla fine della vita di una donna ma si modifica anche durante la giornata. Generalmente, il muco cervicale è composto da:
- acqua
- proteine
- aminoacidi
- elettroliti
- glucosio
- anticorpi
Il muco vaginale non ha un odore forte e non dovrebbe essere mai la causa dei cattivi odori intimi. Se questo accade, però, è sicuramente una conseguenza di una patologia o dell’assunzione di un farmaco o di un alimento che gli altera l’odore fisiologico.
Le donne dovrebbero imparare a conoscere bene il proprio corpo e capire i segnali che l’organismo invia quando si sente minacciato da agenti patogeni o quando viene sottoposto allo stress. Se si hanno dubbi, domande o curiosità, bisogna sempre rivolgersi a un medico che saprà rispondere con professionalità e serietà a tutti i quesiti.