Calathea, una delle piante più belle che depura l’aria: come coltivarla e farla durare

La Calatea o Calathea è una delle piante più belle d’appartamento in circolazione. Arriva a un’altezza tra i 60 e i 70 cm una volta cresciuta e ha il pregio di purificare la qualità dell’aria. Trovarla è abbastanza semplice, coltivarla un po’ meno, anche se tutto dipende dalle poche idee su come gestirla.

Se seguirai, però, i nostri consigli noterai con estremo piacere quanto il compito sia alla portata, a prescindere dal tuo grado specifico di esperienza.

Come coltivare e fare durare la Calathea

Sicché proviene dalle foreste pluviali tropicali, la Calathea predilige le condizioni di scarsa illuminazione, mentre presenta un forte fabbisogno idrico. Tradotto: qualora tu ne prenda una, occupati di annaffiarla in maniera regolare, ogni settimana. La semina non va svolta secondo le modalità tradizionali, bensì per rizoma o propagazione.

Per quanto riguarda il vaso, all’inizio scegline uno avente un diametro di 20 o 25 cm. In un secondo momento, al crescere della coltivazione, occorrerà eseguire il travaso, ma cerchiamo di restare sugli inizi. Il terreno deve essere drenato a sufficienza e con sostanze organiche, tipo la torba e il terriccio. Provvedi a tenerlo umido, senza ristagni. Il solito metodo da porre in pratica consiste nell’infilare uno stuzzicadenti (oppure un dito) e di valutare se e quanto è umido. Laddove ti appaia asciutta, sarà l’ora di irrigare. Comunque sia, contieniti sulle quantità, poiché potresti pentirti amaramente della tua leggerezza.

Allo sviluppo della Calatea andrà effettuato il rinvaso, in un contenitore di maggiori dimensioni. Mi raccomando: sii delicata nel processo, onde evitare di rovinarla. Collocala in un’area abbastanza umida, illuminata ma indirettamente, lontana da venti freddi e a una temperatura tra i 18 e i 24 gradi. In merito alla potatura, non ci sono particolari indicazioni da fornire: limitati alla zona superficiale, in modo da non rovinarne le condizioni.