Asfodelo: come coltivare il fiore che resiste al calore

Per un risultato ottimale, prepararsi è, come sempre, la chiave

L’asfodelo, con il suo nome scientifico Asphodelus è un genere di piante erbacee perenni che vanta circa 100 specie diverse. Appartenente alla famiglia delle Asphodelaceae, incanta per la sua bellezza e le sue molteplici virtù, che la rendono protagonista non solo del mondo vegetale, bensì pure della mitologia, della cucina e, persino, della medicina popolare.

Come coltivare l’asfodelo

Asfodelo pianta

Il nome deriva dal greco antico, il cui significato è “non distrutto dal fuoco”. Per averglielo assegnato, ci sarà un’ottima ragione, no? Infatti, è proprio così, rappresentato dalla sua straordinaria resistenza: tuberi sotterranei riescono a resistere pure agli incendi!

Originario del bacino del Mediterraneo, l’asfodelo è ormai diffuso in ogni angolo del Pianeta e in Italia lo possiamo trovare in numerose regioni, tra cui Liguria, Toscana, Puglia, Sicilia e Sardegna. Il portamento slancioat e l’eleganza connaturata lo distinguono. Disposte a rosetta basale, le foglie sono lunghe e strette, simili a lame affilate emergenti dal terreno. Da qui si erge uno stile robusto e nudo, capace di superare il metro d’altezza.

Primo piano asfodelo

A ogni modo, il vero valore aggiunto è costituito dall’infiorescenza: una spiga fiorita, più o meno ramificata a seconda della particolare tipologia, esplode in una cascata di fiori bianchi immacolati, spesso impreziositi da una striscia scura al centro. Tra marzo e aprile avviene la fioritura, capace di regalare macchie di colore inconfondibili al paesaggio. Pura magia per gli occhi, perciò, se hai intenzione, di conferire al tuo angolo green un aspetto ancora più incantevole, qui caschi a fagiolo.

Asfodelo macro

Oltretutto, le accortezze da porre in pratica nella coltivazione sono elementari. Prediligi posizioni soleggiate o a mezz’ombra e terreni ben drenati, sabbiosi o limosi. A dispetto delle origini mediterranee, si adatta bene pure a climi più temperati.

In merito alle annaffiature, basta un apporto moderato, soprattutto in periodi di siccità prolungata. Per favorire una crescita rigogliosa, somministra un concime granulare a lento rilascio ogni due o tre mesi. La messa a dimora può avvenire in primavera o in autunno, mentre la semina è preferibile in estate.

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