Asclepias syriaca: come coltivare la pianta dei pappagalli
Come coltivare e prendersi cura dell'Asclepias syriaca
Oggi vogliamo parlarvi di una particolarissima pianta dai frutti a forma di piccoli pappagallini, la Asclepias syriaca. Questa pianta ancora poco conosciuta, assume nomi diversi in base ai vari Stati, in Inghilterra ad esempio, viene chiamata la pianta del latte, per via della linfa lattiginosa prodotta dalle foglie e dai gambi.
Asclepias syriaca si caratterizza per i suoi fiori vistosi e profumati, che attirano una vasta gamma di insetti impollinatori, in particolare le farfalle monarche. Questi fiori si presentano in gruppi compatti di color rosa o viola, e fioriscono durante i mesi estivi. Ogni fiore produce un’unica capsula di semi.
Le sue foglie sono opposte e lanceolate e possono raggiungere una lunghezza di 10-20 cm. Sono di colore verde scuro e presentano peli bianchi sulla parte inferiore.
La coltivazione dell’asclepias syriaca
Per quanto concerne la sua coltivazione è una pianta resistente che non richiede particolari attenzioni. Può essere piantata sia in primavera che in autunno e preferisce un terreno ben drenato e ricco di materia organica, magari letame maturo o compost. Per quanto riguarda l’esposizione, ha bisogno di molta luce solare, quindi è bene posizionarla in una zona luminosa della casa o del giardino.
Per quanto riguarda le irrigazioni è importante ricordare che questa pianta tollera bene la siccità quindi non è necessario annaffiarla tutti i giorni.
La moltiplicazione dell’asclepias syriaca può essere effettuata sia per semi che per rizomi. La propagazione mediante semi è abbastanza semplice, ma richiede un po’ di tempo. Se si desidera procedere con la moltiplicazione per seme è importante ricordarsi che questa pianta è auto seminante, cioè i suoi semi vengono trasportati dal vento.
Se si desidera propagarla per rizomi, basterà prelevare un pezzo dalla pianta madre e ripiantarlo in una nuova zona. Per quanto riguarda le malattie e i parassiti la pianta è generalmente resistente alle malattie comuni.
Ricordatevi sempre che è tossica, tutte le sue parti compresi i fiori, le foglie e il lattice, contengono sostanze velenose che possono causare irritazioni sulla pelle o avvelenamenti se ingerite.
In passato veniva utilizzata dai nativi americani per scopi medicinali. Le radici erano utilizzate per trattare problemi respiratori come l’asma e la bronchite, mentre il lattice veniva applicato sulla pelle per curare ferite e ustioni.