Antidepressivi: funzionano davvero? Una recente ricerca lo metterebbe in dubbio
Gli antidepressivi danno davvero un aiuto?
È il male “invisibile” del XXI secolo. Anche se non la si vede, la depressione può compromettere la vita di una persona, manifestandosi sotto forma di perenne tristezza, di cambiamento del pensiero e di vari problemi fisici ed emotivi. Eppure, un recente studio dimostrerebbe che non è provocata da uno squilibrio chimico e dunque gli antidepressivi risulterebbe inefficaci.
Uno studio si interroga sull’efficacia degli antidepressivi
Il cervello è un organo adibito a regolare il funzionamento del nostro intero organismo e delle emozioni provate. Attraverso i cosiddetti neurotrasmettitori ci invia dei messaggi, delle sensazioni in grado di stabilire il nostro stato di benessere (o malessere) psicologico.
Degli studi eseguiti in passato segnalano come la depressione colpisca tre importanti strutture della “materia grigia”: l’amigdala, il talamo e l’ippocampo. Ora, però, un lavoro pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry porterebbe alla luce una realtà ben diversa da quanto fin qui ci raccontavano gli esperti.
La noradrenalina e la serotonina sono due dei principali neurotrasmettitori associati alla depressione. Pertanto, gli addetti del campo prescrivono trattamenti atti a modificarne i livelli, al fine di alleviare i sintomi e migliorare l’umore.
Successivamente ad approfondimenti sul tema, un’equipe sostiene, tuttavia, che non vi siano prove di una correlazione tra i bassi livelli di serotonina e il disagio psicologico. Dunque, emergono perplessità circa la funzione assolta dagli antidepressivi SSRI. Tante persone li hanno iniziati ad assumere poiché sono state persuase sulla presenza di uno scompenso biochimico.
Eppure, stando al capo dei ricercatori Joanna Moncrief, ricercatrice presso l’University College of London, le analisi compiute confuterebbero la tesi. Al contrario, Moncrief parla di effetti collaterali inerenti al ricorso degli antidepressivi, tra cui spiccherebbe la perdita del desiderio sessuale.
Prima di stabilire in maniera chiara e inequivocabile quale sia la giusta interpretazione da dare alla questione sono naturalmente necessari ulteriori evidenze scientifiche, ma la messa in dubbio di una apparente verità inconfutabile invita già da ora alla riflessione.