Anossia cerebrale: come può mancare ossigeno al cervello
In quale modo può verificarsi l'anossia cerebrale
Pensiamo sempre che alcuni eventi possono capitare solo agli altri. È connaturato nella nostra natura di essere umani quella di immaginare che episodi come l’anossia cerebrale non andranno a toccarci..
Ma gli incidenti d’auto capita di subirli o di scaturirli. E, purtroppo, non sempre tutto si risolve con una semplice ammaccatura o danno al collo. L’impatto rischia di provocare seri danni e l’anossia cerebrale rientra di sicuro in tale categoria. Resta da comprendere cosa sia nello specifico questa condizione e come cambi la vita in maniera irrimediabile.
Anossia cerebrale: in cosa consiste e come può verificarsi
La mancanza di ossigeno al cervello tende a rivelarsi talvolta fatale. L’area è una specie di cabina di comando, dalla quale vengono impartiti i comandi al resto del corpo. Chi subisce un brutto colpo vede il quadro bruscamente alterato.
L’anossia cerebrale consiste nella totale privazione di ossigeno dettata dalla mancanza di flusso sanguigno. A causa della delicatezza della zona, deve essere immediatamente curato per evitare ulteriori danni. Tale deficit può essere parziale (e in tal caso si parla di ipossia) o assoluta (anossia). A seconda della sua durata, può comportare la morte cerebrale.
Laddove il cervello rimanga tra i 5 e i 6 minuti senza ossigeno, vi saranno danni cerebrali irreversibili. Di solito, ciò accade per via di una insufficienza cardiocircolatoria o respiratoria determinata da uno dei seguenti accadimenti:
- infarto del miocardio;
- aneurisma;
- choc;
- infezione respiratoria;
- embolia polmonare.
La lista non è completa e non pretende di esserlo. D’altro canto, le situazioni elencate costituiscono di gran lunga le più comuni. Il problema deve essere affrontato in maniera tempestiva, poiché, diversamente, è possibile risentire di danni alle funzioni motorie, cognitive ed emotive. Gli specialisti sottolineano che i principali sintomi sono:
- disturbi del livello di coscienza soggettiva o del sé;
- alterazioni di movimento;
- epilessia;
- problemi cognitivi;
- disturbi visivi.