Attenzione al braccio quando misuri la pressione: non commettere questo errore

Occhio quando vi misurate la pressione con lo sfingomamometro sul braccio: se lo tenete male, rischiate di falsare i risultati

Quando misuriamo la pressione sul braccio con lo sfingomanometro, dobbiamo stare molto attenti alla posizione che adottiamo. Questo perché se mettiamo male il braccio ecco che possiamo falsare i risultati. Un studio pubblicato su Jama Internal Medicine ha rivelato che questi errori possono condurre a errate diagnosi di ipertensione, con annesse cure, quando magari l’ipertensione non c’è.

Come posizionare il braccio quando misuriamo la pressione?

pressione braccio

Se si vuole misurare correttamente la pressione usando il braccio, bisogna seguire le indicazioni delle linee guida:

  • utilizzare sempre bracciali di dimensioni adatte alla misura del braccio del paziente
  • il bracciale deve essere fatto indossare sull’avambraccio all’altezza del cuore
  • stare seduti durante la misurazione appoggiando la schiena allo schienale della sedia e con i piedi piantati sul pavimento, mai con gambe incrociate
  • il braccio deve appoggiare su una superficie piana, come un tavolo o una scrivania
Dottore

Tuttavia, secondo lo studio, molto spesso la pressione viene misurata in maniera non corretta. Questi gli errori più frequenti:

  • braccio retto dal medico
  • braccio tenuto in grembo al paziente che sta misurando la pressione
  • anche braccio penzolante di lato senza appoggiare su nessuna superficie

La ricerca in questione ha interessato 133 adulti, di età compresa fra i 18 e gli 80 anni. Tutti seguivano le linee guida previste: l’unica cosa che cambiava era la posizione del braccio. Si è così visto che le misurazioni derivanti da posizioni del braccio tenuto in grembo o non sorretto erano decisamente più alte rispetto a quelle ottenute da chi appoggiava correttamente il braccio sul tavolo.

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Scendendo nei particolari, chi teneva il braccio in grembo sovrastimava di 3,9 mmHg la pressione sistolica e di 4 mmHg la pressione diastolica. Peggio andava, poi, a chi lasciava il braccio penzoloni: in questo caso si aveva una sovrastima di 6,5 mmHg per la sistolica e di 4,4 mmHg per la diastolica.

Quei quasi 7 mmH di sistolica in più rappresentano una differenza notevole fra una massima di 123 e una di 130. O anche fra una di 133 e 140, tenendo conto che quest’ultimo valore è considerato già suggestivo di ipertensione di stadio 2.

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