Vespe nei fichi, mito o realtà? Se ne parla spesso ultimamente, la verità qual è? Adesso rispondono gli esperti
È vero che quando mangiamo i fichi mangiamo anche le vespe?
I fichi sono frutti dal sapore dolce e gustoso, che caratterizzano l’estate. Sono nutrienti e versatili ed è possibile consumarli freschi o utilizzarli per preparare piatti gustosi e marmellate. Questi frutti in natura hanno un legame profondo con una “vespa”, conosciuta come Blastophaga psenes. Spesso si sente dire che questi insetti rimangono intrappolati nei fichi e vengono poi mangiati. Andiamo a vedere la spiegazione che si cela in questa relazione tra le vespe e i fichi.
Perchè si pensa che mangiando i fichi si mangino anche le vespe? La spiegazione scientifica
La vespa Blastophaga è un piccolo insetto che differisce di molto dalle vespe comuni. Tra le caratteristiche più interessanti dovete sapere che le femmine sono dotate di ali, mentre i maschi ne sono privi. Questa differenza morfologica ha implicazioni specifiche nel processo di impollinazione, essenziale per la riproduzione del fico.
Questo frutto si presenta sotto due forme botaniche: il caprifico e il fico edule. Il secondo avendo solo fiori femminili, ha bisogno del polline fornito da Blastophaga per svilupparsi. Il ciclo di vita di Blastophaga comincia quando una femmina entra nell’infiorescenza di un fico caprifico, depone le sue uova e come risultato della schiusa, si sviluppano delle galle per proteggere le larve. I maschi una volta cresciuti, si accoppiano con le femmine rinchiuse nelle galle. Dopo l’accoppiamento, i maschi muoiono, mentre le femmine feconde escono e cercano i fichi eduli per completare il ciclo.
Le femmine di Blastophaga psenes, una volta entrate nel fico edule, non possono deporre le loro uova. Rimangono intrappolate, ma il loro corpo, mentre si deteriora, rilascia nutrienti che contribuiscono allo sviluppo del frutto stesso. Da qui proviene la convinzione che quando mangiamo il fico consumiamo anche la vespa. In realtà i resti del piccolo insetto si dissolvono trasformandosi in una sostanza proteica, quindi non fanno altro che aggiungere nutrimenti al frutto.