Come è fatto davvero il surimi? Non tutti si aspettano questa risposta

Il surimi è originario del Giappone ma ormai è diffuso ovunque: ti sei mai chiesto come viene preparato?

Almeno una volta nella vita avrete sicuramente mangiato il surimi. A forma di piccoli cilindri e dal colore bianco e arancio, ha un sapore molto simile alla polpa di granchio e viene consumato in diversi modi. Ma come è fatto? Che pesce c’è dentro? Quali sono i suoi valori nutrizionali? Oggi risponderemo a queste ed altre domande su questo alimento originario del Giappone e ormai diffusissimo in tutto il mondo.

Preparazione surimi

Come detto il surimi è originario del Giappone e in giapponese significa letteralmente “pesce tritato”. Le prime testimonianze risalgono addirittura a un millennio fa, quando gli artigiani asiatici utilizzavano praticamente solo merluzzo per prepararlo. Tutto è cambiato negli ultimi decenni, quando la domanda è aumentata e il suo consumo si è diffuso in tutto il mondo, compresa la nostra Italia.

Oggi per produrlo viene utilizzata la polpa di pesci di diverse specie. Dal merluzzo allo sgombro, passando per suro, carpa e nemiptero. Questa viene poi miscelata e pressata con carboidrati, addensanti alimentari come fecola di patate e albume d’uovo e spezie fino ad ottenere la densità e il sapore che conosciamo. Sapore e colori che vogliono ricordare quelli del granchio anche se di crostacei, come avete letto, non ce n’è alcuna traccia.

Preparazione surimi

Il surimi non è propriamente considerato un alimento pregiato, anzi. Tuttavia c’è da dire che è ricco di proteine e vitamine e povero invece di lipidi, che oltretutto sono acidi grassi polinsaturi e che quindi portano anche benefici all’organismo.

Per quanto riguarda il discorso di batteri e parassiti si può stare assolutamente tranquilli, poiché viene cotto e pastorizzato durante la preparazione. L’alta percentuale di sodio lo rende sconsigliabile però per chi soffre di ipertensione e di patologie renali. Chi non deve mangiarlo affatto, infine, è chi soffre di celiachia e chi ovviamente ha allergie o intolleranze al pesce.

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