Lo chiamano l’albero dei fazzoletti: curiosità, origini e trucchetti
Avete mai sentito parlare dell'albero dei fazzoletti? Noto anche come albero dei fantasmi, ecco come prendersene cura
Il suo nome scientifico è Davidia involucrata, ma è meglio nota come albero dei fazzoletti o, come preferisco, albero dei fantasmi (è chiamata così soprattutto nel Regno Unito). Si tratta di una pianta ornamentale che potete coltivare sia in vaso, per abbellire balconi e terrazze, che in giardino. Non è difficile prendersene cura, ma bisogna conoscerla un minimo per sapere come procedere e farla prosperare.
Tutto quello che volevate sapere sull’albero dei fazzoletti
Il primo a parlare in Occidente dell’albero dei fazzoletti fu padre Armando David, naturalista che ne aveva trovato un esemplare in Cina, sulle montagne. David aveva provveduto a inviarne alcune parti essiccate a Parigi.
Il botanico Hernest H. Wilson decise anche lui di recarsi in Cina: era rimasto incuriosito da quella pianta. Solo che, arrivato in loco, con sua grande delusione ecco che scoprì che gli alberi visti da David erano stati abbattuti per farne legname. Ma non si perse d’animo e, continuando le sue ricerche, riuscì infine a trovare altri esemplari che provò a portare in Europa via mare.
Non senza qualche problema. La nave su cui viaggiavano gli alberi naufragò e solamente pochi campioni riuscirono ad arrivare in Europa. Se volete ammirare qui da noi uno di questi alberi, dovete andare al Parco della Burcina, vicino a Biella, in Piemonte.
Questa pianta non ha alcuna proprietà terapeutica: si tratta di una pianta ornamentale e decorativa pura e semplice. Il nome deriva dal fatto, da metà primavera e per tutta l’estate, l’albero presenta grandi fiori bianchi pendenti, che assomigliano a fazzoletti o piccoli fantasmi. Le foglie, invece, sono a forma di cuore. Di colore verde chiaro, in autunno diventano gialle.
Predilige un terreno leggermente acido, con pH che vada da 6 a 7. Inoltre deve essere arricchito con sostanze organiche. Per quanto riguarda il posizionamento, sia in balcone che in campo, ricordatevi che richiede il pieno sole o, al massimo, una leggera mezz’ombra.
Ha bisogno di innaffiature regolari e costanti, ma non dovete mai esagerare in quanto soffre tantissimo i ristagni idrici con il rischio di sviluppare marciume radicale.
Resiste bene al freddo (in fin dei conti il suo habitat originario sono le montagne della Cina). Tuttavia, specie in vista delle gelate invernali, sarebbe meglio proteggere le radici con una buona pacciamatura. Ricordiamo che quest’ultima serve anche per garantire la giusta umidità alle radici, evitando che l’acqua evapori troppo velocemente, cosa che torna assai utile anche nella stagione estiva.
Se volete cimentarvi nella sua coltivazione, ricordatevi di metterla a dimora o in primavera o in autunno, in modo da dare il tempo alla pianta di adattarsi prima che arrivino caldo e freddo eccessivi.