Perché tante persone in questo periodo coltivano i pomodori a testa in giù

I numerosi pro hanno reso la tecnica molto gettonata

Negli ultimi anni, la tecnica di coltivare i pomodori a testa in giù ha acquisito una grande popolarità, soprattutto tra gli appassionati di giardinaggio con poco spazio a disposizione. Ma quali sono i motivi di questa crescente tendenza? Per chi ha un piccolo balcone o un terrazzo limitato, la tecnica rappresenta una soluzione ingegnosa per aggirare l’ostacolo.

Pomodori coltivati a testa in giù: i motivi

Pomodori coltivati a testa in giù

Appendendo i vasi al soffitto, si libera, infatti, il pavimento e si crea un ostacolo, che evita di ostruire il passaggio e di ingombrare la superficie calpestabile. Inoltre, viene meno il bisogno di chinarsi e faticare per raccogliere i frutti del duro lavoro. Lo prediligono soprattutto persone con una certa età o affette da problemi alla schiena.

In posizione capovolta, le foglie dei pomodori ricevono, inoltre, una luce solare più diretta e uniforme. Ciò favorisce la fotosintesi, la crescita rigogliosa della pianta e una produzione abbondante. Ne giova pure l’irrigazione, sicché l’acqua versata in vaso penetra più facilmente nel terreno, e si scongiurano ristagni idrici. Al tempo stesso, la minaccia dei parassiti viene a mancare o quasi. Ciò poiché l’assetto di insetti e animaletti vari viene resa più difficoltosa.

Tanti pomodori

Ne deriva un consumo ridotto dei pesticidi, e dunque si preserva la salute. Sebbene le aziende produttrici evitino, per ovvie ragioni, di sottolinearlo troppo nelle rispettive campagne pubblicitarie, i composti di laboratorio contengono nel 99% dei casi degli ingredienti chimici. Oltre al tuo benessere, fai un torto pure all’ambiente, troppo spesso maltrattato in passato.

Pomodori nella ciotola

Anche i recenti fatti di cronaca ci dimostrano l’importanza di cambiare passo, e di avere maggiore rispetto verso il nostro splendido Pianeta. A differenza di ieri, oggi siamo consapevoli dell’effetto delle nostre azioni; ergo, mettiamoci una mano sul cuore e agiamo di conseguenza. Delegare l’intera responsabilità su terzi è un peccato di superficialità, perché, remando nella stessa direzione, tutti noi abbiamo la possibilità di fare la differenza.

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