Passiflora foetida, una variante del fiore della passione dall’odore non molto gradevole
Passiflora Foetida, la variante maleodorante del fiore della passione
La Passiflora foetida, comunemente conosciuta come fiore della passione è una variante di questa famosa pianta dalle caratteristiche particolari. Contrariamente alle sue controparti più comuni, la Passiflora incarnata, la Passiflora Careulea o quella alata, si distingue per il suo odore non molto gradevole.
Alla scoperta della Passiflora foetida, la variante puzzolente del fiore della passione
Questa pianta rampicante è originaria del Sud America e dei Caraibi, dove cresce in modo selvatico in aree boschive e lungo i margini delle strade. Lo stelo di questa pianta è ricoperto di una peluria giallastra e appiccicosa. Le foglie sono di colore verde scuro e hanno una forma ovale, sono ricoperte da peli viscidi, che se manipolati o schiacciati emanano una puzza alquanto sgradevole. I fiori sono di colore bianco o giallo pallido, con una corona centrale di filamenti viola. Il frutto è una bacca commestibile, di color arancione o giallo-verde, contenente numerosi semi neri.
Oltre al fetore, un’altra particolarità di questa pianta risiede nelle brattee capaci di catturare gli insetti e proteggere i fiori e i frutti. Nonostante il suo odore repellente, la passiflora foetida è una pianta molto apprezzata per le sue proprietà medicinali. Le sue foglie e i suoi fiori vengono comunemente utilizzati in erboristeria per la preparazione di tisane e estratti adatti per alleviare l’ansia, l’insonnia e i disturbi del sonno. Grazie alle sue proprietà sedative e calmanti è particolarmente indicata per contrastare l’ansia e lo stress, favorire il rilassamento e migliorare la qualità del sonno.
Questa pianta cresce bene in zone calde e umide, con temperature comprese tra i 20 e i 30 gradi. Ha bisogno di molta luce per crescere e fiorire e di innaffiature regolari. Si adatta a terreni aridi e in zone rocciose, anche se fiorisce e fruttifica meglio in terreni ricchi di potassio e fosforo. Come detto in precedenza foglie, i frutti e i germogli sono commestibili, ma non è consigliato consumarne in grandi quantità poiché la pianta contiene sostanze tossiche, come i glucosidi cianogenetici.