Plastica compostabile o biodegradabile: sai dove si butta?
Sebbene talvolta vengono ritenuti dei sinonimi, in realtà la plastica compostabile e quella biodegradabile differiscono tra loro, anche nel luogo di deposito della spazzatura
La plastica costituisce un materiale dalle infinite modalità d’uso, per questo ha avuto una diffusione così massiccia in ambito industriale. Tuttavia, negli ultimi anni sono venute a galla pure le sue mancanze, in termini di inquinamento globale.
Come certificano gli studi compiuti da agenzie specializzate, ogni anno se ne producono milioni di tonnellate, di cui giusto una piccola quantità viene riciclata. La parte restante finisce dritta in discarica, dove servono addirittura secoli affinché si degradi.
Dove buttare la plastica compostabile e quella biodegradabile
Da qui, nel recente periodo hanno preso piede delle soluzioni alternative, quali ad esempio le bioplastiche e le plastiche compostabili. Esse hanno il vantaggio di essere adoperabili con materiali rinnovabili, tra cui la cellulosa o l’amido di mais, e di velocizzarne il degrado rispetto alle forme tradizionali. Onde evitare di prendere una decisione sbagliata, prima di procedere allo smaltimento sarebbe opportuno interrogarsi su quale sia il luogo corretto.
La plastica compostabile può essere trasformata in compost, un fertilizzante naturale. Di conseguenza, andrebbe gettata nell’umido. Per riconoscerla è generalmente contrassegnata da un simbolo riportante le lettere “OK compost” e il numero “800”. Meglio prestarci attenzione, perché ognuno ha il potere di contribuire al risanamento ambientale. Dopo i continui maltrattamenti subiti negli scorsi secoli, il Pianeta è sull’orlo del burrone, ma abbiamo la possibilità di fare la differenza, se agiamo di squadra.
In merito, invece, alla plastica biodegradabile, funghi e batteri la sanno decomporre. Tuttavia, non rappresenta un sinonimo di compostabilità. Infatti, il processo di degrado tende a impiegare anche centinaia di anni.
I rifiuti in plastica biodegradabile non andrebbero conferiti nell’umido, bensì nella plastica o nell’indifferenziato.
Infine, la compostabile non bisogna recuperarla con sacchetti biodegradabili, date le peculiarità sopra evidenziate. Ergo, è preferibile ricorrere alla plastica o all’indifferenziato. Prendi nota e consulta le disposizioni emanate dal tuo Comune di residenza, casomai preveda delle eccezioni.