Oleandro, curiosità e caratteristiche e perché dovreste fare attenzione
Oleandro, la splendida pianta leggendaria, tanto bella quanto tossica e pericolosa
L’oleandro è un arbusto sempreverde coltivato in tutto il mondo come pianta ornamentale per i suoi fiori attraenti e per la sua capacità di crescere e adattarsi a diversi tipi di ambienti. Al di la del suo aspetto però questa pianta è legata ad una serie di curiosità interessanti e di leggende.
L’oleandro può crescere fino a 5 metri di altezza e larghezza, con rami lunghi e sottili che portano foglie lanceolate di colore verde scuro. I fiori dell’oleandro sono piccoli e tubolari, raggruppati in grappoli densi e a forma di ombrello. Questi fiori compaiono tra maggio e giugno, possono essere di diversi colori, tra cui rosa, rosso, bianco, arancione e giallo e hanno un delicato profumo dolce e speziato.
Questa pianta anche se dall’aspetto elegante non si direbbe è incredibilmente resistente e può sopravvivere in una varietà di condizioni difficili. Può crescere in suoli poveri e sassosi, tollera la siccità e può anche resistere a temperature estreme, dal caldo intenso al freddo gelido. Per via di questa sua caratteristica viene spesso utilizzato per bordare strade e marciapiedi o nelle aiuole e nei giardini.
L’oleandro, una pianta molto tossica
Bisogna però sapere che questa pianta è anche molto tossica. Tutte le sue parti, compresi i fiori, le foglie e la corteccia, contengono una sostanza chimica chiamata oleandrina, che è fortemente tossica per gli esseri umani e gli animali. L’avvelenamento da oleandro può causare sintomi come nausea, vomito, diarrea, convulsioni, coma e persino la morte.
Per questo motivo, deve essere maneggiato con cura e tenuto lontano da bambini e animali domestici. Questa tossicità ha dato origine a una serie di leggende e superstizioni, tra cui la credenza che l’oleandro sia in grado di allontanare i vampiri o di proteggere la casa dalle streghe.
Come anticipato l’oleandro è legato a varie leggende. Una delle tante vede come protagonista la dea Afrodite che si innamorò di Adone, un bellissimo giovane. Afrodite voleva tenere Adone tutto per sé, ma Ares, il dio della guerra, anche lui innamorato di Adone, voleva conquistarlo. Afrodite e Ares si batterono, ma durante la battaglia Adone fu ferito a morte. Prima di morire, chiese ad Afrodite di non dimenticarlo mai e la dea, in sua memoria, creò l’oleandro, che da allora è simbolo di amore eterno e di passione.