Perché a Capodanno si mangia il cotechino con le lenticchie? Scopri la tradizione

Sono praticamente onnipresenti sulla tavole del cenone di Capodanno. Stiamo parlando di cotechino e lenticchie. O di zampone e lenticchie. Sia che andiamo a mangiare fuori, sia che prepariamo il cenone in casa, quando meno te lo aspetti, fra le mille portate, spuntano fuori. Ma da dove arriva la tradizione di mangiarli a Capodanno?

Perché mangiare cotechino e lenticchie a Capodanno?

Nella maggior parte dei menu del cenone di Capodanno, sia esso al ristorante, sia esso in casa, non mancano mai cotechino e lenticchie. Partiamo dai legumi: l’abitudine di mangiare le lenticchie come gesto propiziatorio per le proprie finanze pare che risalga ai tempi degli antichi Romani. La loro forma tondeggiante, infatti, ricorda le monete d’oro e già i Romani le mangiavano per augurarsi buona prosperità economica.

Un altro motivo che porta ad associare le lenticchie ai soldi è dovuto al fatto che, dopo la cottura, aumentano di volume, dunque si associano all’idea dell’aumento del capitale. Comunque sia, le lenticchie sono da sempre simbolo di prosperità e ricchezza. E se volete aumentare le vostre chance di diventare novelli Paperon De’ Paperoni, mangiate un dattero e mettete il seme nel portafoglio. Anche questo contribuisce ad aumentare le probabilità di maggior ricchezza.

E per quanto riguarda il cotechino? Pure lui porta soldi? No, il cotechino non porta soldi, ma fortuna (e colesterolo, ma questo è un altro discorso). E niente, rimarrò povera e sfortunata: il cotechino/zampone (la differenza fra cotechino e zampone sta nell’involucro: il cotechino è racchiuso nel budello di maiale, mentre lo zampone nella zampa del maiale, ovviamente una volta eliminato l’osso centrale. Ma il ripieno è il medesimo, cioè un mix di carne di guancia, spalla, gola e testa, il che spiega perché sia molto grasso) non mi piace e sono allergica ai legumi, dunque non posso mangiare le lenticchie. Mi rimangono i datteri, però. Farò un tentativo con quelli.