Mai sentito parlare della pianta scovolino? Questo è ciò che dovresti sapere
Proveniente dal continente oceanico, ormai è sempre più comune trovarla anche in Italia
In giardini e parchi pubblici capita spesso di vederla per lo stile caratteristico e inconfondibile. Appartenente alla famiglia delle Myrtaceae, la pianta scovolino si fa riconoscere per via delle infiorescenze, richiamanti una spazzolina particolarmente morbida.
Proprio per via del suo particolare aspetto le hanno attribuito il nome scientifico di callistemone, derivante dalle parole “kalos” e “stamone”, cioè bello e stami.
Come coltivare la pianta scovolino
Proveniente dall’Australia e dalla Nuova Caledonia, ormai è comune trovarla in parecchie zone d’Europa, anche in Italia. Prendersene cura non è difficile, a patto di conoscere le tecniche corrette da adottare.
Al solito, non bisogna lasciarsi guidare dall’improvvisazione, altrimenti si correrà il concreto rischio di mandare a monte un intero lavoro. A prescindere da quanto tu sia ferrata nelle operazioni di giardinaggio, saprai stimolarne la crescita seguendo i passaggi che ora ti indicheremo. Si tratta di semplici raccomandazioni fornite da esperti, perciò iniziamo!
La pianta scovolino è preferibile coltivarla in terreno, tuttavia niente impedisce di farlo in vaso. L’importante è scegliere una zona calda e soleggiata, o al massimo ombreggiata, laddove il clima sia mite. Va, invece, in grandi difficoltà se le temperature sono gelide, vicine o pari a 0 °C.
Per quanto riguarda il terreno, al Nord è preferibile uno drenante ma povero, con terriccio acido e ghiaia, mentre al Sud va sempre bene uno drenato e argilloso, con tanta materia organica. L’innaffiatura deve essere eseguita con buona regolarità, senza mai esagerare. Dai il tempo di asciugare, altrimenti con la formazione di ristagni d’acqua la pianta andrà in difficoltà.
In merito, invece, ai parassiti, bisogna preoccuparsene poco. Fatta eccezione per gli afidi (da trattare mediante dei prodotti specifici), che vanno ad attaccare direttamente le infiorescenze, la cultivar sarà immune.
Quando la stagione invernale giungerà al termine metti ai piedi della pianta un po’ di concime organico. Nel periodo che va, invece, da inizio primavera a metà autunno puoi anche servirti di un fertilizzante naturale, da fornire ogni due o tre settimane. Infine, la potatura andrebbe eseguita due volte all’anno, ovvero a fine inverno e inizio estate.