Cos’è il moco e qual è la sua storia

Alla scoperta del moco, il legume dalla lunga tradizione

Oggi vogliamo parlare di un legume antico, che di certo i nostri nonni utilizzavano spesso per preparare deliziose zuppe o per fare la farina. Stiamo parlando del moco, un tesoro riscoperto e rivalutato.

legume

Il moco ha una tradizione molto antica. Secondo alcuni studi le sue origini possono ricollegarsi all’Età del Bronzo, ma la sua fama la raggiunge nel 700 specialmente nella Repubblica di Genova, dove rappresentava un elemento fondamentale nella dieta giornaliera.

Il moco, il legume antico tutto da riscoprire

La pianta del moco è la cicerchia, una leguminosa, coltivata per i suoi semi commestibili, noti anche come baccelli. Questa pianta preferisce un clima caldo e non tollera il freddo intenso, quindi è meglio seminare dopo l’ultimo gelo a inizio primavera e raccogliere i semi ad agosto-settembre. I fiori sono di colore bianco o blu, a forma di farfalla, raccolti in grappoli. Il frutto è una baccello che contiene i semi che utilizziamo come alimento. I baccelli vengono raccolti quando sono completamente maturi e secchi.

Essendo molto resistente alla siccità, la pianta di moco richiede poca acqua rispetto ad altre coltivazioni. Inoltre, la sua capacità di fissare l’azoto atmosferico riduce l’uso di fertilizzanti e contribuisce alla fertilità del suolo.

cicerchia

Il moco è molto versatile in cucina e può essere utilizzata in molti modi. Può essere macinata per ottenere una farina che può essere utilizzata per la preparazione di pane, pasta o dolci. I semi interi possono essere utilizzati per zuppe, minestre, stufati o insalate. Possono essere anche tostati e consumati come snack salutare.

Nonostante le sue virtù, la cicerchia è una pianta poco conosciuta e coltivata al di fuori delle zone tradizionali. Negli ultimi decenni, il suo consumo è diminuito a causa del suo sapore particolare e della facilità di coltivazione di altre leguminose più comuni come il fagiolo o la soia.

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