Oleandro, tutto quello che dovresti sapere prima di coltivarlo
L'oleandro impone di rispettare alcuni passaggi essenziali
Proveniente dall’Asia, l’oleandro emana enorme fascino. Come possono confermare gli appassionati di giardinaggio, vanta un colpo d’occhio splendido, a patto di sapersene prendere cura. In Italia viene di solito coltivato nelle aree del centro e del sud, dove il clima risulta abbastanza mite durante tutto l’anno. Per farlo fiorire in modo rigoglioso occorre, tuttavia, mettere in pratica una serie di utili consigli.
Se avrai pazienza, riuscirai a vederlo fiorire forte e rigoglioso. È giusto una questione di seguire i giusti passaggi, della quale sarà nostro ora piacere metterti a conoscenza. Che cosa aspettiamo, allora? Andiamo a vedere quali tecniche adottare!
Come coltivare l’oleandro: tutto ciò che dovresti sapere
Premesso che l’oleandro è una pianta velenosa (ragion per cui ti invitiamo caldamente a tenerla lontana da bambini o animali domestici), se eviterai di ingerirne delle parti non avrai alcun tipo di problema. La fioritura inizia in piena primavera, ad aprile o maggio, e continua lungo l’intera stagione estiva e termina in autunno.
Siccome necessita di una buona illuminazione, cerca di metterla in un punto soleggiato. Il fabbisogno di luce solare diretta giornaliero è di 6-8 ore; perciò, studia con attenzione dove posizionarlo.
L’oleandro è coltivabile sia in giardino sia in vaso: la scelta spetta soltanto a te. Il terreno è bene che sia preparato a dovere, drenato e arricchito con materia organica. La metodologia ideale è quella della talea, ma niente ti impedisce di seminare in primavera o in autunno.
La potatura va eseguire in primavera, successivamente alla fioritura. E non dimenticare di innaffiare, soprattutto d’estate! Sebbene sia resistente alla siccità, le calde temperature richiedono un’irrigazione maggiore, senza mai eccedere, altrimenti sarà scontato il marciume radicale.
Nel periodo invernale pensa a proteggere l’oleandro, spostandolo in un’area riparata come una veranda. Infine, presta attenzione ai parassiti: i nemici peggiori sono gli afidi e le cocciniglie.