Muffa fogliare: come trasformare le foglie cadute nell’oro del giardiniere
Hai presente la muffa fogliare, quella che si crea sulle foglie e che rovina le nostre piante? Ebbene, i giardinieri sanno come riutilizzarla in modo efficace
Foglie cadute? Foglie ammuffite? Oltre a raccoglierle e buttarle via, frustrati perché le vostre piante non stanno crescendo come sperato, ecco che potete riciclarle. Lo sanno bene i contadini e i giardinieri che hanno imparato a riutilizzare la muffa fogliare per fertilizzare il terreno e renderlo ancora più ricco in maniera inaspettata. Ecco come fare.
Come riciclare la muffa fogliare?
Purtroppo capita spesso, soprattutto a chi non è molto esperto di giardinaggio, di veder ammuffire e cadere le foglie dalle piante. Siamo soliti raccogliere tali foglie e buttarle nel compost o nel bidone degli sfalci, ma non dovremmo farlo.
Questo perché le foglie cadute possono essere la base per creare l’humus che va ad arricchire il terriccio e aiuta le nostre piante a crescere e prosperare. In realtà tutto quello che dovremmo fare è lasciarle là dove sono cadute, in modo che vengano degradate naturalmente e finiscano col nutrire il terreno.
Tuttavia non dobbiamo esagerare. Se ci sono troppe foglie sul terreno, si rischia che la luce non penetri a sufficienza, riducendo la crescita di alcune piante. Inoltre, sempre se ce ne sono troppe, potremmo incorrere nel problema opposto: un terreno troppo ricco, con piante che appassiscono.
Cosa fare, dunque, di tutte quelle foglie accatastate? Un po’ le useremo per fare l’humus, mentre le altre potremo raccoglierle in un apposito contenitore dove conservare le foglie cadute. Tali contenitori non devono essere sigillate: l’aria deve continuare a passare, altrimenti le foglie rischiano di marcire del tutto (a questo punto non sono più utilizzabili).
Ci vorrà un annetto circa, ma dopo questo lasso di tempo tutte quelle foglie si saranno trasformate in ottimo pacciame (qui qualche consiglio sulla pacciamatura perfetta). Se aspettate ancora un altro anno, poi, avrete ottenuto un compost utile per arricchire il terriccio delle piante in vaso. Le tempistiche, però, potrebbero variare a seconda dello spessore delle foglie. Quelle dell’ippocastano o del platano, per esempio, sono molto spesse, dunque ci mettono più tempo del previsto per diventare compost o pacciame.