Regrowing, sai cos’è? Ti servono solo un bicchiere d’acqua e degli scarti

Regola numero uno: non si butta via niente! Se desideriamo fornire un contributo alla salvaguardia del Pianeta, troppo spesso vessato in passato, dobbiamo renderci conto che anche noi abbiamo il potere di influire sulle sue sorti. Bastano piccoli e semplici gesti, compresa l’adozione della cosiddetta tecnica del regrowing.

Cos’è la tecnica del regrowing e come praticarla con successo

Nel caso in cui tu mastichi un po’ d’inglese, forse avrai già capito qual è il significato. Per tutti gli altri lo spieghiamo subito: consiste nel far rigenerare le piante, attraverso scarti e radici da piantare nel terreno. Il processo è più semplice di quanto saresti magari portata a credere. Si tratta giusto di prestare un pizzico di attenzione e, lo noterai tu stessa, sarà in discesa.

Molte volte si commette l’errore di ritenere troppo difficili le metodologie di coltivazione, ancor prima di averci provato. Si getta la spugna, poiché convinti di andare incontro a una bruciante “sconfitta”. In realtà, sarebbe il caso di essere un po’ più positivi. Difatti, è davvero questione di rimboccarsi un po’ le maniche e i risultati arriveranno.

Per quanto riguarda il regrowing, le procedure da osservare cambiano in base alla tipologia di pianta. Tuttavia, un punto in comune c’è: la necessità di usare un bicchiere d’acqua.   

Una volta consumato il frutto o la verdura, tieni la base e mettila in un recipiente d’acqua. Adesso lascia passare qualche giorno, affinché la tecnica dia gli esiti sperati. Quando cominci a notare delle foglie, sorridi: significa che il metodo sta avendo efficacia.

Sostituisci l’acqua di tanto in tanto e attendi alcune settimane. A quel punto, avrai modo di trapiantare altrove. Ricordati che è necessario osservare le solite strategie di coltivazione. Chiedi, magari, consulto al tuo rivenditore di fiducia: ti saprà fornire delle utili dritte, forte della sua esperienza e passione.