Gli errori più comuni che gli italiani fanno a tavola. Li commetti anche tu?
Alimentazione: i 12 errori da evitare per una sana nutrizione
L’Italia è la patria della dieta mediterranea, ma in base ad un recente studio del magazine In A Bottle è emerso che abbiamo ancora molto da imparare sull‘alimentazione. Solo il 54% della popolazione è ferrata sull’argomento, il restante commette diversi errori. Il cibo è il motore del corpo e dovremmo imparare a bilanciarlo e a fornirgli i giusti nutrimenti.
Oggi andiamo a vedere quali sono i 12 errori più comuni che si commettono quando si parla di nutrizione.
Alimentazione: 12 errori comuni
Internet è lo strumento che ha rivoluzionato il mondo, ma al contempo ha riempito le teste di una marea di informazioni, per la maggior parte delle volte contrastanti tra loro. 6 italiani su 10 cerca la propria nutrizione su google, senza considerare le necessità del proprio organismo o le patologie di cui soffre.
Un altro errore comune è quello di racchiudere in una macro-categoria il singolo cibo. Ad esempio quando si parla di carboidrati, il 25% delle persone ritiene che con la parola carboidrato si identifichi la pasta oppure i dolci. Quindi toglie questi cibi e li demonizza, mettendoli nella categoria “cibi che fanno ingrassare”.
Altro errore comune sono le diete fai da te. Quando non si riesce a trovare su internet qualcosa di utile, ci si crea un piano alimentare che nella maggior parte delle ipotesi o non serve a nulla, o fa ingrassare oppure crea scompensi nutrizionali.
Altro tasto dolente e poco chiaro per la maggior parte delle persone è valutare un cibo in base alle calorie. Questo gesto è inutile se non si prendono in considerazioni gli altri valori nutrizionali e il fabbisogno giornaliero personale. Per perdere peso è importante valutare le qualità nutritive del prodotto e l’apporto di proteine, carboidrati e grassi.
Un altro errore comune, dettato spesso dalla mancanza di tempo o dalla pigrizia è quello di mangiare cibi elaborati, pensando di ottimizzare il tempo e sostituire un pasto elaborato. Snack e cibi confezionati contengono una grande quantità di sale, grassi e conservanti, non certo salutari per l’organismo.
Per quanto riguarda l’idratazione, la maggior parte delle persone, sceglie l’acqua a basso costo, senza valutarne minimamente il contenuto. In altri casi per idratarsi si ricorre a bevande dolci e gassate. L’idratazione è fondamentale e per mantenersi sempre idratati bisognerebbe bere poco e spesso durante tutta la giornata, non soltanto quando si ha sete.
Passiamo alla frutta. In base ad un report condotto dal progetto CURIAMOCI si è evidenziato che la maggior parte della gente consuma 1 o due porzioni di frutta e verdura al giorno. Solo il 12% raggiunge le 5 porzioni raccomandate.
Tra gli errori più comuni c’è quello di equiparare tuberi e legumi alle verdure. Questi cibi hanno valori nutrizionali importanti, equiparabili a quelli di una portata a base di proteine animali.
I cerali sono fondamentali per l’organismo, eppure se ne consumano pochissimi, integrando così solo una quantità ridotta di fibre, cerale fondamentale all’organismo per depurarsi. Il consiglio è quello di inserire nell’alimentazione, cibi integrali e non raffinati, come orzo, farro, avena e segale.
Solo il 3% degli italiani consuma 3 porzioni di pesce a settimana. Un rapporto della Coldiretti Impresapesca evidenzia che a calare è la richiesta di pesce azzurro, ricco di Omega 3.
Gli italiani amano mangiare i latticini, ma spesso ne abusano, utilizzandoli a fine pasto. La quantità di sostanze nutrienti di prodotti casearei equivale a un piatto da portata. Quindi la scelta migliore sarebbe quella di sostituirli ad un secondo.
A scarseggiare nella dieta degli italiani sono anche la frutta secca e i semi oleosi. Questi cibi andrebbero mangiati speso, in quantità compresa entro 30 grammi al giorno.