Gardenia, come e quando coltivarla: cosa sapere su questa pianta
La gardenia è un fiore molto particolare che ha bisogno di determinate attenzioni: ecco una pratica guida su come gestirla al meglio
La gardenia, contrariamente a quello che si crede, non è un fiore semplicissimo da gestire. Proprio per questo motivo, infatti, ha bisogno di dedizione e cure precise al fine di crescere in modo corretto. Ecco allora una pratica guida che potrà aiutare tutti i lettori nella coltivazione della propria gardenia.
Che cos’è la gardenia
La gardenia è un fiore molto particolare, appartenente alla famiglia delle piante Rubiaceae. Di fatto, si tratta non di un fiore comune, ma di un arbusto. Le sue origini prendono posto all’interno dei territori dell’Asia e dell’Africa meridionale. Di questa particolare piante esistono 250 specie differenti, ma di fatto quella più comune in italia è la specie jasminoides.
Per capire meglio di che tipo di fiore stiamo parlando, basta guardare accuratamente la sua forma e il suo colore. Solitamente, si trova in colorazioni come il bianco, che è la più diffusa tra tutte, ma ha notevoli varianti. Le sue foglie, invece, sono di un verde lucido. Particolare, invece, è il modo in cui sparge i suoi semi: produce delle bacche che li contengono e le sparge. In questo modo, vedremo come si riprodurrà nelle proprie circostanze, prendendo una connotazione anche molto invasiva, se non tenuta nel modo giusto.
Se la si lascia crescere in modo autonomo all’aria aperta, l’intero arbusto può tranquillamente raggiungere i 2 metri di altezza, cosa che non accade nella coltivazione in appartamento. La pianta è di origine tropicale, ma questo non le impedisce di avere un ottimo senso di adattamento. Di fatto, la sua condizione ottimale sarebbe un luogo nel quale gli inverni non sono troppo rigidi e il clima deve essere fortemente umido. Anche se le situazioni ambientali non sono ottimali, la gardenia tenderà a crescere, ma senza produrre altri semi.
Tempi e periodi di fioritura
Ogni tipologia di pianta ha i suoi ritmi e predilige un periodo dell’anno preciso per fiorire. Per quanto riguarda la gardenia, bisogna fare un discorso attinente specialmente alla sua specie. Ovviamente, si riporteranno le specie più comuni e facilmente reperibili in queste zone.
Per quanto riguarda la gardenia jasminoides, la sua fioritura è prevista nel periodo che comprende tutta la durata della stagione estiva. Come detto precedentemente, è una pianta che adora il caldo e le zone umide, quindi non c’è da stupirsi se decide di fiorire proprio in questo periodo dell’anno.
Differentemente da questa, invece, troviamo la amoenia. Si tratta di un’altra tipologia di arbusto che preferisce fiorire nel periodo autunnale, con un clima più freddo, ma non rigido come l’inverno. Infine, si può accennare alla gardenia thunbergiana, che, inaspettatamente, fiorisce d’inverno. Non c’è da stupirsi, in fondo: ad ogni eccezione c’è la sua regola.
Quando piantare la gardenia
Collegandosi a quanto precedentemente scritto, bisogna anche seguire le tempistiche giuste per piantare i semi, se la coltivazione è di tipo artificiale. Indipendentemente da dove si scelga di far crescere l’arbusto, il periodo migliore è sempre la primavera. Per essere più precisi, l’inizio della primavera è l’esatto momento in cui si dovrebbero piantare i semini.
Il motivo è semplice. Come è stato sottolineato, la fioritura avviene dalla stagione estiva in poi. Superati i geloni invernali, sarebbe bene piantare i semi. Questo anticipo darà il tempo alla pianta di acclimatarsi e le concederà, successivamente, di riuscire a crescere in tutta serenità.
Dove coltivare la gardenia
Ora, i presupposti che sono stati esplicitati precedentemente farebbero pensare che il luogo della coltivazione della gardenia dipenda unicamente dalla zona dove si vive. In realtà, analizzando fino in fondo la situazione, non si può affatto pensare che sia così. Di fatto, si deve tener conto di diversi fattori, sia ambientali che di comodità e disponibilità, che faranno al vostro posto la selezione.
Coltivazione in giardino
Coltivare in giardino significa, conseguenzialmente, che si sta coltivando all’aperto. Riprendendo i concetti sopra espressi, ci si deve accertare di diversi punti. Innanzitutto che il terreno sia molto ben drenato, tipo i terreni che si trovano sotto gli alberi in zone boscose. Questo genere di terreno è ottimale per le piante acidofile, come la gardenia.
Successivamente, si deve tener ben conto della temperatura e dei climi del proprio territorio. Se si sa già di per certo che in inverno si arriva tranquillamente a temperature inferiori a 10°, allora si può già evitare di scegliere la coltivazione all’esterno. Questo perché il fiore non produrrebbe minimamente i semi che necessita per riprodursi successivamente. Se poi non si ha altro modo che tenerla all’esterno, si può pensare di coprirla con dei teli di plastica che la riparino dal freddo incombente.
Nonostante ami le belle temperature calde, non sopporta i raggi del sole diretti. Ci si deve impegnare, quindi, a trovare una zona che non sia né troppo esposta al sole e né troppo esposta all’ombra. La condizione perfetta sarebbe, per esempio, dietro a staccionate o muretti, in modo tale che stia esattamente a mezz’ombra.
In estate, si devono prevedere le innaffiature fatte in modo regolare e si consiglia di farsi aiutare anche utilizzando un vaporizzatore sulle foglie. In inverno, invece, i ritmi di innaffiamento devono diminuire, dato che il terreno si inumidisce già parecchio di suo. Si consiglia, inoltre, di non toccare le foglie della gardenia con le mani direttamente, dato che questo potrebbe far appassire il fiore.
Coltivazione in casa
Nel caso di una coltivazione in casa, si sta sicuramente parlando della cura della gardenia in vaso. Questa è una differenza non tanto per le condizioni del terreno, che devono essere sempre le stesse, quanto proprio per le modalità di coltivazione.
In sostanza, il terriccio da utilizzare deve comunque essere umido. Per questo motivo, si consiglia di optare per un tipo di terra acida. Un’opzione valida potrebbe essere sabbia sul fondo, torba e fertilizzante oppure si può acquistare del terriccio già pronto. Sul fondo del vaso, prima del terriccio, si consiglia di utilizzare ciottoli o ghiaia. I fertilizzanti, invece, devono essere di carattere naturale e si devono applicare almeno due volte a settimana, affinché abbiano un effetto efficace.
Se si ha il vaso dentro casa, si deve scegliere un angolo in penombra, esattamente come per l’esterno. Di conseguenza, non deve essere al buio poiché deve poter ricevere luce, ma si deve evitare di mettere le gardenie davanti la finestra o al sole. A differenza di altre piante, come le orchidee, queste rischiano di bruciarsi ed appassire.
Il modo di annaffiare, infine, deve essere diverso. Infatti, non subendo forti sbalzi di temperatura tra fuori e dentro, questa non ha bisogno di essere annaffiata costantemente come capita per le piante in giardino d’estate. Si possono considerare, invece, ritmi molto più simili a quelli delle piante in giardino in inverno. Inoltre, come per le altre, si consiglia l’utilizzo di vaporizzatori sulle foglie stesse, almeno fino alla comparsa dei primi fiorellini. Come detto in precedenza, meglio non toccare con mani nude le foglie, potrebbe fare loro male.
Cure specifiche per le gardenie
Ora, quello che è stato detto finora sicuramente è di carattere soggettivo e sicuramente legato a questo tipo di fiore specifico. Sta di fatto, però, che ci sono anche altre accortezze da tenere in considerazione quando si cura una gardenia, in casa o in giardino.
Innanzitutto, si parte specificando che il quantitativo di cure deve essere sostanzialmente alto, dato che si tratta di un arbusto molto delicato. Le attenzioni devono iniziare fin dal primo trasporto, dal vivaio a casa. Infatti, anche questa fase è particolarmente delicata, dato che già una differenza di umidità nel terreno o nell’ambiente stesso potrebbe in qualche modo rovinare la pianta e far morire i boccioli.
Per quanto riguarda la sua problematica più grande, stiamo di fatto parlando della clorosi ferrica. Questa caratterizza moltissime piante acidofile ed è causata dalla pochissima disponibilità di ferro nell’acqua potabile oppure causata dall’acqua piena di calcare. Per ovviare questo problema si può ricorrere a diverse azioni:
- Prendere l’acqua del rubinetto, metterla in una bacinella e lasciarla esposta all’aria per un giorno;
- Utilizzare acqua demineralizzata, in modo che la pianta possa assumere i nutrienti;
- Raccogliere l’acqua piovana ed utilizzarla anche per le piante all’interno.
Una problematica del genere potrebbe portare all’insorgenza di foglie di colore giallognolo, decisamente malate. Infine, nemici delle gardenie sono anche i ragnetti rossi, che spesso popolano i giardini, ed altri insetti che si possono tranquillamente eliminare attraverso l’utilizzo di antiparassitari naturali, mai chimici.
Talea: che cos’è, quando e dove farla
Patendo dal presupposto che sicuramente in molti già sapranno che cos’è la talea, è sempre bene specificare e mai sottintendere. La talea è un pezzettino di pianta o fiore che viene tagliato appositamente e reinserito in acqua o in terra affinché vada a generare le parti mancanti. Il risultato è la nascita di una nuova pianta, completamente indipendente dalla prima.
La creazione della talea a partire dalla gardenia deve essere fatta in estate, precisamente alla fine della bella stagione. Il periodo perfetto sarebbero i mesi di agosto e settembre, che caratterizzano proprio la chiusura del periodo estivo. I germogli da prelevare devono essere i più robusti tra tutti e si devono tagliare circa 8 o 10 centimetri.
Si deve incidere con un coltello molto affilato e si devono poi rimuovere le foglie più basse. Il vaso nel quale deve essere trasferita la talea deve essere precedentemente preparato con sabbia e torba. Si deve mettere il tutto in una zona all’ombra e ci si deve assicurare che il terriccio sia costantemente umido. Si consiglia di coprire la talea con un rivestimento in plastica, essendo molto delicata.
Quando si vedranno spuntare i primi germogli, significa proprio che la talea ha attecchito e che si può ormai trapiantare in un vaso più ampio oppure in giardino o tra le piante perenni da balcone. Inoltre, arrivati a questo punto, non sarà più necessario coprirla con la plastica e la zona potrà ormai essere a mezz’ombra.