La pianta portafortuna perfetta da regalare alle persone care o da tenere tutta per te!
È bellissima e, secondo la tradizione popolare cinese, sarebbe pure di buon auspicio
La pachira è una pianta tropicale, appartenente alla stessa specie del baobab. Una sempreverde, che ormai ha iniziato a diffondersi anche da noi e da diverso tempo per le sue splendide caratteristiche. Inoltre, secondo la leggenda sarebbe pure una pianta portafortuna!
Pianta portafortuna: le caratteristiche
In natura la pachira arriva a un’altezza di 15 metri, ma se coltivata in casa, come nel nostro Paese, tocca al massimo i 3 metri. Non poco, ma comunque accettabile in rapporto ad altre coltivazioni.
Le verdi foglioline tondeggianti richiamano il denaro e una monetina, mentre il tronco attorcigliato trasmette la sensazione di solidità e robustezza. È particolarmente raro, ma non impossibile, che dia fiori – dalle tonalità bianche, rosse e avana – e frutti.
Stando alla tradizione popolare, la pachira porterebbe bene, perciò, oltre che tenerla con sé, spesso viene regalata ad amici e parenti. In base alla credenza cinese, sarebbe un augurio di felicità e ricchezza.
Tuttavia, visto l’habitat naturale, bisogna prendere alcune accortezze affinché cresca forte e rigogliosa. Serve porre in atto qualche accorgimento ulteriore rispetto alle tipologie con cui siamo avvezzi. Andiamo allora a scoprire come prendersene cura.
Provenendo da zone fluviali, è essenziale che la pachira abbia sempre un terreno umido. Ogni due-tre giorni innaffia il vaso e, di tanto in tanto, spruzza direttamente sulle foglie. Andrebbe usata l’acqua distillata o piovana. Comunque, tastando il terreno riuscirai ad avere un quadro della situazione e potrai agire di conseguenza.
Poiché in Italia occorre tenerla all’interno della propria abitazione, per via degli inverni rigidi, va tenuta in zone luminose, senza mai esporla ai raggi solari. D’estate riuscirai a tenerla anche fuori dalle quattro mura, purché debitamente protetta dal sole: collocala su una veranda.
La potatura non è necessaria, a meno di foglie secche o malate. Ovviamente, è essenziale concimarla con i giusti fertilizzanti. Il rinvaso va eseguito almeno ogni due anni.