Metodo corretto per innaffiare le piante
Come innaffiare le piante nel modo corretto
Le piante da sempre decorano le nostre case i giardini, fanno parte integrante della nostra vita. Ma molto spesso tendiamo a vederle sofferenti. Perché? Spesso dipende dal metodo che usiamo per innaffiare le piante. Vediamo insieme come innaffiarle e quando innaffiarle.
Cominciamo con il dire che non esiste una regola fissa, in quanto tutto varia dal terriccio dalle foglie, dalla grandezza del vaso, dall’esposizione al sole.
Regole d’oro per innaffiare le piante
Innanzitutto potremmo cominciare con l’osservare le foglie. Se le vediamo gonfie e rigogliose, significa che non stanno soffrendo di carenza d’acqua, altrimenti provvediamo ad innaffiare.
Continuiamo dicendo che le piante vanno innaffiate in base alla stagione. D’estate è buona norma irrigarle la sera, in quanto il sole cocente potrebbe far evaporare l’acqua, e se abbiamo per sbaglio innaffiato anche le foglie, potrebbero bruciarsi.
Viceversa in inverno buona norma è innaffiarle al mattino. L’acqua se versata nelle ore più gelide potrebbe congelarsi o il terriccio non farebbe in tempo ad assorbirla quindi ristagnerebbe.
Per evitare lo shock termico, le piante vanno sempre innaffiate sul terriccio, mai sulle foglie o sui fiori.
Il miglior modo di irrigare è far cadere l‘acqua a pioggia, magari con un innaffiatoio o con una bottiglia d’acqua bucherellata.
Per innaffiare le piante possiamo utilizzare l’acqua usata per bollire le verdure. Sarà un ottimo apporto di fertilizzante per le piante. Se le nostre piante risultano sofferenti possiamo far bollire 200 grammi di ortica in 2 litri d’acqua e lasciare in infusione per 24 ore. Diluiamo poi 100 ml di prodotto ottenuto in 1 litro d’acqua, mettiamolo in una bacinella e immergiamoci la pianta.
Metodo molto utile quando siamo in procinto di partire per le ferie è posizionare un recipiente con l’acqua in un piano sopraelevato rispetto alle piante da innaffiare, prendere un filo di lana o cotone. Un estremo lo immergeremo nell’acqua, l’altro estremo lo inseriremo nel terreno della pianta da annaffiare.
Il filo tenderà ad assorbire e rilasciare nel terreno le molecole dell’acqua.