I 10 principi guida del metodo Marie Kondo

I valori fondanti del metodo coniato da una ragazza giapponese

La pubblicazione del libro Il magico potere del riordino ha permesso al metodo Marie Kondo di divenire celebre anche nei nostri confini. 

La tecnica, coniata da una giovane ragazza giapponese, consente di fare un vero e proprio viaggio introspettivo, attraverso una selezione di quanto contribuisce alla nostra felicità e quello che, invece, è superfluo, al punto da ingombrare il nostro spazio vitale. 

Metodo Marie Kondo: le 10 regole base

Marie Kondo

Dalla fautrice chiamato KonMari, la metodologia verte su un concetto chiave: quello di circondarsi esclusivamente di cose belle, in grado di metterci di buonumore, di giovare allo spirito e di richiamare i bei momenti del passato. 

In effetti, l’idea ha una chiara logica di fondo. Difatti, un disordine esteriore nella vita, nella abitazione o nell’armadio contribuisce a sottolineare il nostro stato di inquietudine. Di conseguenza, più siamo caotici all’esterno e più lo saremo pure sotto il profilo mentale.

Ciò sarebbe bene porlo alla base di uno stile di vita equilibrato, in grado di trasmetterci un’armonia generale, senza ulteriori elementi di disturbo.

Il magico potere del riordino

Il concetto di “mettere a posto” fa riferimento a ogni aspetto: dal cassetto delle magliette alle borse, dal mobiletto in bagno all’anta dell’armadio e così via. Tutto ha un suo ordine e una sua collocazione. Attraverso ciò abbiamo modo di convertire gli spazi in angoli funzionali e capaci di trasmettere delle buona sensazioni e di incidere, in positivo, sulla nostra capacità di affrontare i piccoli e i grandi problemi del quotidiano.

Marie Kondo a un evento

Passiamo ora in rassegna le 10 linee guida cruciali:

  • saper fare una selezione;
  • esaminare gli oggetti e metterli a confronto con altri simili; 
  • piegare le cose al meglio;
  • mettere in ordine senza farsi aiutare per avere la piena consapevolezza di cosa stiamo tenendo;
  • partire dalle piccole cose, così da acquisire dimestichezza;
  • creare spazio; 
  • utilizzare il metodo Matrioska, inserendo, dunque, gli oggetti più piccoli all’interno di quelli più grandi;
  • suddividere per colori;
  • lasciare i ricordi alla fine;
  • ringraziare ogni bene prima di disfarcene per averci accompagnato fin qui. 

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