Come il plank può trasformare il tuo corpo: 3 varianti
Per grado di preparazione, puoi aumentare anche la difficoltà del plank
Il plank è un esercizio tanto semplice quanto efficace!
Oltre a rafforzare l’addome, stimola altre aree del nostro corpo quali il core, che comprende la parte bassa della schiena e i quadricipiti. Grazie a esso si ottiene una migliore stabilità, il che aiuta molto durante la corsa.
Uno degli aspetti positivi consiste nella possibilità di eseguirlo in diverse varianti, sempre mirate a potenziare il core, meritevoli di essere integrate nella tua routine di allenamento. Di seguito, te le mostreremo.
Varianti del plank: quali sono e come eseguirle
Il plank corto è il più facile da eseguire. Devi appoggiare le ginocchia e gli avambracci a terra con la schiena dritta.
Una volta presa la giusta confidenza, hai modo di alzare il livello di difficoltà attraverso il plank lungo. Il funzionamento è pressoché identico, fatta eccezione per un particolare non di poco conto: non sei tenuto ad appoggiare le ginocchia per terra. Sostieniti mediante gli avambracci, sgranchisciti le gambe e metti le punte dei piedi sul pavimento.
La durata è superiore e i muscoli addominali sono chiamati a uno sforzo maggiore, in grado di rafforzare ulteriormente il core.
Infine, hai la facoltà di accrescere il grado di complessità. Chiunque lo può provare, ma dopo aver acquisito una buona confidenza coi metodi precedenti. Qui vengono rimossi vari punti di sostegno, andando a richiedere un maggiore dispiego di energie. Comincia con 10 secondi di plank lungo; quindi, solleva un piede e posizionalo all’altezza della schiena. Torna alla posizione precedente e ripeti il movimento con l’altro piede.
Per quanto riguarda il tempo da dedicare al plank, te ne basta davvero poco: appena 10 minuti al giorno perché sono a forte intensità. Quando li esegui puoi fare serie di 20 o 30 secondi, con pause di circa un minuto. All’inizio ti risulterà magari un po’ complicato. A lungo andare, tuttavia, riscontrerai dei chiari benefici.